Mentre fissa il soffitto, cercando di addormentarsi, Dina rimugina su un’affermazione del suo medico: “I tumori del cervello possono crescere in qualsiasi momento.Torni tra sei mesi se qualcosa la preoccupa”.

Dina si gira e rigira nel letto e pensa:” Perché mi ha detto questo? Se non c’era niente di sbagliato, perché mi  direbbe di tornare tra sei mesi? “Mille domande corrono attraverso la sua mente:” Perché continuo a avere mal di testa e vertigini? E se i medici avessero perso qualcosa? Perché mi ha detto di tornare se non c’era niente che non andava? “Dina ha così tanta ansia che scende dal letto e inizia a cercare sul web le risposte alle sue domande. Mentre legge articoli e pagine sui sintomi del cancro al cervello, comincia a sentirsi la testa leggera. “Perché mi sento così? Ho davvero il cancro al cervello? È succedendo veramente? “

La buona notizia è che Dina non ha un tumore al cervello. Dina è ipocondriaca, ossia ha una forte ansia circa la sua salute. Molte persone ipocondriache spesso non sono in grado di funzionare bene o di godere appieno della vita a causa delle loro paure e preoccupazioni. Monitorano continuamente le proprie funzioni fisiologiche (respirazione, battito cardiaco, ecc), le piccole stranezze del proprio corpo (ad esempio, macchie sulla pelle) e i propri dolori fisici (mal di testa, dolori allo stomaco, sensazione di avere la testa leggera, ecc). A volte, chi soffre di ipocondria si preoccupa di un organo specifico (il cervello, il cuore) o di una malattia di cui hanno saputo dal telegiornale o in ufficio; sono preoccupati all’idea di essere in pericolo o di aver contratto una grave malattia. Molte di queste persone si rivolgono continuamente ai medici o fanno test clinici in grande quantità, ma sono riluttanti a cercare un trattamento psicologico perché credono che la loro condizione sia causata da un problema fisico.

Perché l’ipocondria persiste nonostante le rassicurazioni dei medici?

Anche se alcuni rifiutano di essere esaminati dal loro medico di base per paura di scoprire il peggio, il cercare rassicurazioni da parte dei medici, insistendo con test ripetuti e visite specialistiche sono i comportamenti più comuni nell’ipocondria. Essere rassicurati dal medico che non esiste una grave malattia medica dà sollievo – momentaneamente. Il ciclo vizioso, però, si riattiva rapidamente, con nuovi pensieri e sintomi fisici, seguiti da interpretazioni di pericolo, ansia e ulteriori visite specialistiche. Il circolo vizioso è attivo, con i il suo correlato di pensieri allarmanti.

Il falso allarme

L’antifurto dell’auto viene disattivato quando un ladro cerca di aprire la macchina, ma immaginiamo come sarebbe difficile se l’allarme suonasse ogni volte che un pedone cammina vicino alla vettura.  L’antifurto confonderebbe semplici passanti con pericolosi criminali.

Nell’ipocondria c’è l’errata interpretazione di normali sensazioni corporee come pericolose. Il corpo è molto “rumoroso”. Nella quotidianità, un corpo umano sano produce spontaneamente una serie di sensazioni fisiche possono risultare fastidiose, inaspettate e indesiderate, ma che sono assolutamente non pericolose.

Normali sensazioni corporee  che possono produrre paura e preoccupazione includono cambiamenti di acuità visiva,  di frequenza cardiaca, della pressione sanguigna, del respiro, del tono muscolare, solo per citarne alcuni. Questi sono cambiamenti corporei normali e innocui, ma quando una persona crede di essere vittima di una malattia terribile, provocano ansia. Le sensazioni sono reali, ma le credenze circa queste sensazioni sono false.

Perché le persone interpretano erroneamente le sensazioni nel loro corpo e sovrastimano il pericolo?

Talvolta l’interpretazione errata è dovuta a idee preconcetta su una malattia. Per esempio, “Mio cugino è morto di cancro. È solo una questione di tempo, è genetico. “Oppure”, i virus si propagano molto facilmente, in Africa stanno morendo di Ebola, potrebbe facilmente diffondersi in Italia” Le persone ipocondriache hanno rigide definizioni di cosa sia una “buona salute”, e credono che qualsiasi disagio sia un segno di malattia.

ipocondriaL’ansia è un meccanismo protettivo e la scansione del proprio corpo per capire se abbiamo una malattia sembrerebbe la cosa giusta da fare per autoproteggersi. Tuttavia, quando ci preoccupiamo di qualcosa, tendiamo a notarlo più frequentemente.

Se dobbiamo comprare una macchina nuova, quando giriamo per la città  improvvisamente incominciamo a notare ogni macchina sulla strada: marca, modello, colore ecc. In passato magari non abbiamo prestato minimamente attenzione alle macchina, ma ora siamo attivitai sull’argomento.. La ricerca di sintomi corporei fa notare quelle sensazioni “sottili” che altrimenti avremmo ignorato. Quando ci si preoccupa delle sensazioni corporee, queste  si amplificano e durano più a lungo.


Cosa succede quando le cose si fanno difficili

Ogni scansione del corpo produce incertezza e dubbio, perchè fornisce all’immaginazione l’opportunità di creare storie e immagini. Mentre immaginiamo il peggio, il sistema di allarme del nsotro corpo “scatta”, sotto forma di sintomi di ansia (tachicardia, senso di pesantezza al petto, difficoltà di respirazione, spavento, formicolio, sensazione di avere la testa leggera, nausea, mal di  stomaco, sudorazione, mal di testa, ecc.); la nostra immaginazione fornisce combustibile supplementare per creare grandi “film” nella nostra testa. I sintomi sono reali, i pensieri sono falsi.

Il trattamento più efficace è la terapia cognitivo-comportamentale

Dal momento che è possibile avere una forte ansia e soffrire di un grave condizione medica, prima di tutto devono essere esclusi i problemi medici con un esame fisico completo. Una volta raggiunto questo obiettivo, la terapia cognitiva comportamentale (CBT) è il trattamento più efficace per qualsiasi forma di ansietà, tra cui l’ansia correlata alla salute.

La psicoterapia cognitiva è un modello di terapia che si concentra sulla nostra cognizione, sul nostro modo di pensare e sui nostri comportamenti, sul nostro modo di agire. Il concetto principale dietro la  CBT è che i nostri pensieri su una situazione (sento il cuore battere più velocemente) influenzano come ci sentiamo (ansia, paura) e come ci comportiamo (scansione del corpo, visita dal medico). Non è la situazione reale che causa la nostra ansia, ma il significato che gli diano – giusto o no. E quando abbiamo una forte ansia, diamo ai nostri pensieri molta importanza, e quindi molto potere.

Psicoterapia cognitiva ed ipocondria

La psicoterapia cognitiva mira ad aiutare le persone con ipocondria a superare i propri timori, correggendo i pensieri irrazionali e cambiando i comportamenti problematici. Imparando a gestire un certo tipo di mentalità, si può imparare a trattare in modo diverso le situazioni ansiose, tollerando disagio e incertezza.

L’ipocondria può essere superata con l’aiuto di uno specialista esperto di ansia e psicoterapia cognitiva. Il centro InTerapia è il punto di riferimento a Rho per il trattamento dell’ansia con la psicoterapia cognitiva.

Risorse di approfondimento

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