“Social Control” di Lamberto Burgassi (Puerto Seguro) è un libro originale e pungente. Non ho mai letto nulla di simile, ed è la prima volta che mi imbatto in una storia per bambini e preadolescenti che tratti il tema dei rischi legati alle nuove tecnologie digitali attraverso l’uso dell’allegoria.

TRAMA

Tim Works è un ragazzino di provincia, dalla personalità forte, che a pochi giorni dalla fine dell’anno scolastico si vede proprio malgrado coinvolto in un progetto didattico di digitalizzazione dell’apprendimento. Ben presto Tim scoprirà che dietro a questa millantata opportunità si cela un complotto ordito da forze aliene e malvagie, che solo lui stesso insieme a pochi bizzarri compagni d’avventura riuscirà a sventare per il bene comune.

Il romanzo si presta a più livelli di interpretazione, rivelandosi per questo un’opera non banale: c’è il piano esplicito e manifesto dei fatti narrati, che racconta l’avventura di un piccolo eroe ribelle, e poi c’è il piano simbolico/allegorico che sottointende a qualcosa di non espressamente indicato e richiede al lettore una capacità di leggere tra le frasi.
Se del primo livello si può apprezzare il ritmo narrativo, incalzante e ascendente, così come lo stile semplice, efficace e scorrevole della penna dell’autore, del livello simbolico se ne apprezza il senso, il messaggio profondo: il rischio che sia la tecnologia a dominare l’uomo, rendendolo un guscio vuoto privato della propria identità reale, e non viceversa; il passaggio dall’uso razionale e proficuo delle opportunità date dal mondo digitale alla perdita di controllo (tema forte questo nel libro) sul digitale stesso.
Lamberto Burgassi invita a non cedere agli “specchietti per allodole” rappresentati dalla promessa di un miglioramento del proprio stile di vita, ma anzi stimola ad assumere una postura più critica nei confronti di dispositivi digitali e social network, rei di insinuarsi nella vita delle persone al punto da dissolvere la loro identità reale a vantaggio di una digitale.

Ci sono molti temi importanti in “Social Control”, affrontati senza compromessi. C’è la critica al pensiero di massa; c’è il rischio sociale legato al controllo attraverso i social media; il ruolo educativo dell’istituzione scolastica e della famiglia; la paura verso ciò che è nuovo.

Un libro appassionante per bambini e preadolescenti, un testo di allegorica critica sociale per gli adulti, a cui personalmente consiglio la lettura.

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