La scelta del partner avviene sulla base di un modello relazionale appreso in infanzia che regola il modo in cui ci si rapporta all’altro e ciò che ci si aspetta da tale interazione. I diversi modi in cui gli individui affrontano l’innamoramento sono influenzati proprio dal modello fornito dalla relazione precoce tra bambino e figura di attaccamento.

Scelta del partner e teoria dell’attaccamento

John Bowlby è stato lo psicologo e psicoanalista che ha formulato la teoria dell’attaccamento, secondo cui gli esseri umani hanno una predisposizione innata a formare legami di attaccamento con persone significative, per esempio la madre, il padre o persone particolarmente presenti durante l’infanzia. Questi legami nascono alla fine del primo anno di vita e durano fino alla morte.

Cos’è l’attaccamento?

L’attaccamento è definito come un bisogno innato, inizialmente del bambino, di ricercare per tutta la vita la vicinanza protettiva di figure di riferimento in momenti di difficoltà. Per poter parlare di attaccamento sono necessarie tre condizioni di base:

  • la ricerca di vicinanza tra il bambino e la figura che offre attaccamento, come la madre;
  • la reazione di protesta per la separazione;
  • la base sicura, ovvero la sensazione di sicurezza che si instaura tra la figura di attaccamento e il bambino.

Quanti e quali sono i tipi di attaccamento?

  • sicuro, in cui il bambino ha un genitore disponibile e accudente. Il bambino sa di poter accedere alla sua protezione, quindi è desideroso di esplorare l’ambiente e allo stesso tempo è tranquillo di ritrovare la base sicura nel momento in cui gli si presenta un pericolo estraneo;
  • insicuro-evitante, in cui il bambino ha un genitore non in grado di rispondere ai suoi bisogni. Si sente rifiutato e teme costantemente il rifiuto dell’altra persona. Impara così a inibire le proprie emozioni perché non si sente amabile, si distacca dal caregiver e iper-esplora l’ambiente;
  • insicuro-ambivalente, in cui il bambino ha un genitore che risponde alle sue richieste, ma in modo non costante. Il bambino si sente a volte amabile e altre volte rifiutato, per cui mette in atto un controllo sull’adulto: l’ambiente è ipo-esplorato perché il bambino ha paura di separarsi dalla figura di attaccamento;
  • insicuro-disorganizzato, in cui il bambino viene messo in pericolo dal genitore. Questo determina un crollo del sistema di attaccamento e di conseguenza i bambini manifestano comportamenti paradossali e disorganizzati.

      MOI e scelta del partner

      Cosa sono i MOI? Una volta sviluppati i legami di attaccamento si vengono a formare i modelli operativi interni (MOI), cioè schemi mentali che ciascuno di noi costruisce nel corso della propria vita interagendo con l’ambiente. Essi hanno la funzione di veicolare la percezione e l’interpretazione degli eventi da parte dell’individuo, consentendogli di fare previsioni e crearsi aspettative sugli accadimenti della propria vita relazionale.

      In che modo tutto ciò incide sulla scelta del nostro partener?

      Nella scelta del partner ci si orienta verso una persona che, oltre a soddisfare i nostri bisogni di dipendenza, è anche in grado di ricordare o di distanziarsi da qualche figura importante del passato, come quella genitoriale. Molto spesso si predilige una persona che possa impersonare ruoli e mettere in atto comportamenti che in passato ci hanno fatto soffrire, in modo da avere la possibilità di opporsi più efficacemente di quanto sia accaduto nel passato.

      Il fatto che il partner rivesta ruoli appartenenti al passato del soggetto, inoltre, consente a quest’ultimo di mantenersi fedele alla propria famiglia d’origine. In altri casi, invece, viene scelto un partner che possa mettere in atto un comportamento correttivo, impersonando ruoli e caratteristiche opposte a quelle della famiglia d’origine del soggetto. In entrambi gli scenari i partner forniscono un servizio reciproco, perché si permettono a vicenda di correggere il passato o di dimostrare fedeltà alla propria famiglia d’origine.

      Quali possono essere le compatibilità?

      Sono state evidenziate alcune possibili compatibilità:

      • i soggetti con attaccamento sicuro tendono a scegliere un partner con attaccamento sicuro;
      • gli individui insicuri scelgono un partner con attaccamento insicuro, ma di tipo diverso dal loro. Così facendo confermano la percezione di sé e degli altri e giustificano la ripetizione dei propri modelli relazionali. Infatti, un evitante, con la sua paura dell’intimità e il suo bisogno di mantenersi a una certa distanza dall’altro, scegliendo un partner ambivalente che invece aspira a un’unione assolutamente fusionale, non fa altro che trovare conferme alla propria visione negativa degli altri e a trovare giustificazioni per il suo non coinvolgersi troppo. Allo stesso modo l’ambivalente trova conferme alle proprie paure e insicurezze e giustificazioni per la propria dipendenza proprio dal continuo allontanarsi dell’evitante.

      Come è possibile risalire al proprio tipo di attaccamento?

      Attraverso un percorso di psicoterapia è possibile conoscere e comprendere le origini del proprio stile di attaccamento. Questa costruzione di significati ha l’obiettivo di prendere consapevolezza dello schema che si attiva ogni qual volta entriamo in relazione. I modelli di attaccamento si mantengono relativamente stabili nel tempo; tuttavia nuove relazioni, come quella terapeutica, possono portare ad una modifica dei modelli operativi interni.

      Psicologa-Elisa-Bezze

      Fissa un colloquio con la dott.ssa Elisa Bezze

      Centro Psicologia InTerapia
      Indirizzo: Via A. Ramazzotti, 20, 21047 Saronno VA
      Telefono: 375 568 1922

      Bibliografia:

      • Una base sicura. Applicazioni cliniche della teoria dell’attaccamento, di J. Bowlby
      • Attaccamento e perdita, di John Bowlby
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