In questo articolo la dott.ssa Sara Angelicchio ci guida in un viaggio che analizza i rischi dei buoni propositi e degli obiettivi in relazione alla terapia definita ACT e come quest’ultima può aiutarci a raggiungere un’azione impegnata e consapevole

Tipicamente, tra la fine dell’anno appena vissuto e l’inizio dell’anno nuovo ci si ritrova a fare bilanci rispetto a quanto vissuto: 

  • cosa ho fatto quest’anno?
  • Ho portato a termine ciò che mi aspettavo o desideravo?
  • In cosa ho fallito, che cosa è andato storto?
  • Cosa vorrei modificare  e ottenere l’anno prossimo? 

Tali domande spesso portano, nei primi mesi del nuovo anno, a formulare i famosi buoni propositi, che rispecchiano azioni o traguardi che ci prefissiamo di raggiungere entro l’anno  appena iniziato.

Questa pratica, se da una parte a volte aiuta a inquadrare i desideri, a trasformarli in obiettivi ed a tradurli in una serie di azioni e comportamenti che possono portare al loro compimento, dall’altra comporta un importante rischio: quello di, in caso di mancata realizzazione di un proposito, vivere tale esperienza come un fallimento, causando diversi pensieri e giudizi di valore nei confronti di noi stessi.

Ad esempio, non realizzare un proposito può portare a pensare e a dire tra sè e sé:

  •  Fallisci sempre,
  • non finisci mai quello che inizi,
  • sei una delusione,
  • per te e per gli altri. 

Tali giudizi hanno ovviamente un forte impatto di tipo negativo sulla propria autostima e, se ricorrenti e pervasivi, possono causare l’insorgenza di sintomi psicopatologici che necessitano una presa in carico.

Esiste una risorsa molto valida che permette, a inizio anno come in qualsiasi momento sia utile per la persona, di guidare le proprie energie in una direzione scelta e consapevole, e di non fissare i limiti e i paletti rigidi dei buoni propositi, che a volte “costringono” a realizzarli o a sentirsi dei falliti per non averlo fatto. Tale risorsa è rappresentata dai valori ed è molto utilizzata nella terapia ACT.

La terapia ACT

L’Acceptance and Commitment Therapy (ACT) è una psicoterapia di tipo cognitivo comportamentale evidence-based di terza generazione, che usa strategie esperienziali di accettazione e mindfulness, insieme a strategie di impegno nell’azione e modificazione del comportamento, al fine di incrementare la flessibilità psicologica.

Per flessibilità psicologica si intende essere pienamente in contatto con il momento presente, come essere umano consapevole e, sulla base di ciò che la situazione permette, cambiare o persistere in comportamenti che perseguono i propri valori di vita. Obiettivo dell’ACT è, quindi, sostenere ed accompagnare il paziente a scegliere di agire in modo efficace,anche in presenza di situazioni difficili o interferenti. L’azione efficace, secondo tale approccio, è l’azione che si trova in linea con i valori dell’individuo, e per questo i valori sono un elemento fondamentale e necessario per costituire la flessibilità psicologica.

i rischi die buoni propositi e degli obiettivi

Cosa sono i valori?

Per l’ACT vivere la propria vita in accordo coi propri valori è l’atto più terapeutico che possa esserci e contemporaneamente il risultato più autenticamente terapeutico che un professionista possa desiderare. I valori sono “i desideri più profondi del nostro cuore riguardo al modo in cui vorremmo interagire con il mondo, con le altre persone e con noi stessi. Sono ciò per cui vogliamo impegnarci nella vita, come vogliamo comportarci, che tipo di persona vogliamo essere, quali punti di forza e qualità vogliamo sviluppare”. In terapia, le metafore della bussola o del faro aiutano spesso a significare i valori: proprio come questi oggetti, i valori aiutano a guidare le azioni degli individui, verso ciò che per loro è importante.

Tre caratteristiche che definiscono univocamente i valori sono:

  • L’agire continuo: un valore presuppone un insieme infinito di azioni: a differenza degli obiettivi. Ad esempio, se ci si pone il buon proposito di dare 500 euro in beneficienza entro il 2024, questo comporta un insieme di azioni ben definito e finito, mentre se ci si orienta verso il valore dell’aiuto verso il prossimo, tale valore racchiude in sé un’infinità di azioni, atteggiamenti e comportamenti che lo rappresentano.
  • Qualità globali: un valore si esprime attraverso caratteristiche generali a cui l’individuo aspira, o che sente proprie, e non a caratteristiche specifiche: ad esempio, il buon proposito di iniziare a fare sport nel 2024 racchiude in sé delle caratteristiche specifiche legate al mondo sportivo, mentre il valore della cura di sé rimanda a diverse qualità di un ordine più ampio (essere  gentili e amorevoli con se stessi, ascoltarsi, etc.), che in un secondo momento possono portare all’azione specifica di iniziare a fare sport.
  • Desiderio: i valori sono pensieri che guidano il soggetto verso un atteggiamento, un modo di fare ed essere che è da lui desiderato. Riguardano ciò che è importante per lui e non ciò che si dovrebbe o non si dovrebbe fare.

In cosa sono diversi dagli obiettivi?

I valori sono molto diversi dagli obiettivi (o buoni propositi). Mentre questi ultimi sono rigidi e, una volta raggiunti, sono finiti, i valori permettono la persona di tradurli in azioni in maniera libera e flessibile, non si raggiungono mai e quindi possono accompagnare per tutta la vita. Infatti, mentre il buon proposito di fare beneficienza è “terminabile” (una volta versata la somma desiderata, l’obiettivo è finito), il valore dell’aiuto del prossimo è infinito.

Osservando noi stessi e scegliendo i valori che più ci rappresentano, forniamo a noi stessi una risorsa fondamentale: una guida che illumini i momenti di crisi e che faccia luce su chi vogliamo essere e come vogliamo comportarci in determinate situazioni.

Tale accompagnamento permette di individuare, in seconda battuta e secondo il bisogno, degli obiettivi specifici da raggiungere e mirare le energie per perpetrarli, e nello stesso momento consente di avere un atteggiamento gentile nei confronti di sé e del proprio valore personale, a prescindere dalla loro realizzazione, riconoscendo gli eventi non controllabili ed accettandoli serenamente.

Nel corso di una psicoterapia di tipo ACT, osservarsi e individuare i propri valori è spesso rassicurante e permette di veicolare le energie liberate dai sintomi in chiave positiva.

 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

. Teoria e pratica dell’Acceptance and Commitment Therapy” di Hayes, Strosahl e Wilson (2013, Raffaello Cortina Editore) 

“Fare ACT” di Russ Harris (2011, Franco Angeli).

Sara-Angelicchio

Fissa un colloquio con la dott.ssa Sara Angelicchio

Centro Psicologia InTerapia
Indirizzo: Via A. Ramazzotti, 20, 21047 Saronno VA
Telefono: 375 568 1922

Vota
Iscriviti alla newsletter di interapia

Iscriviti alla newsletter di interapia

Iscriviti alla newsletter del Centro Interapia per ricevere le ultime notizie di psicologia direttamente e in maniera gratuita nella tua casella di posta.

Grazie per esserti iscritto alla nostra newsletter