La tecnologia può catturare la nostra attenzione e disconnetterci dalla realtà, consentendo una fuga da ciò che è problematico e complesso: queste caratteristiche e la facilità di fruizione la rendono al contempo particolarmente attraente ma anche rischiosa.

I bambini di oggi nascono circondati dalla tecnologia e vi entrano in contatto anche a scuola, a partire dalla scuola primaria, dove tra LIM, registro elettronico, DAD e DID gli strumenti tecnologici sembrano avere preso il sopravvento. Questo incontro ravvicinato richiede l’apertura di spazi di riflessione, nonché una maggiore attenzione da parte degli adulti, in modo che i più piccoli possano sfruttare il più possibile le molteplici potenzialità della tecnologia, evitando comportamenti a rischio che la rendono pericolosa.    

IL RUOLO DEI GENITORI: 

Cosa possono fare i genitori per aiutare i propri figli ad entrare in contatto in modo sano con la tecnologia che li circonda? Per la famiglia risulta fondamentale comprendere quali sono le esigenze e le capacità psico evolutive di un bambino e di un preadolescente che consentono l’accesso alla tecnologia senza il rischio di produrre danni o difficoltà di sviluppo.  Ecco una piccola guida per i genitori.

  1. Dare il buon esempio

I bambini imparano guardando quello che fanno i loro genitori: sono dei grandi imitatori e apprendono soprattutto attraverso l’esempio (imitazione per apprendimento). Se per primi gli adulti adottano dei comportamenti scorretti nell’utilizzo del loro smartphone o tablet, sarà poi difficile per il bambino apprendere delle regole positive e adeguate rispetto all’utilizzo della tecnologia. 

  1. Genitore, informati e resta aggiornato!

La distanza digitale tra genitori e figli non può essere una scusa. Per il genitore di un bambino nativo digitale è fondamentale conoscere il mondo in cui il proprio figlio è immerso sin dalla nascita. Ormai gli adolescenti, ma anche sempre più preadolescenti, attivano intense relazioni sociali attraverso varie piattaforme digitali ed App come Facebook, Instagram o Tik Tok.

  1. Non utilizzare smartphone e tablet come baby sitter 

I dispositivi tecnologici di tuo figlio non possono essere utilizzati come una sorta di baby sitter. Il gioco digitale non dovrebbe essere quasi mai “solitario”: il bambino dovrebbe avere l’opportunità di essere accompagnato e guidato nella scoperta del digitale da una figura adulta, che possa sostenerlo, proteggerlo e rassicurarlo se necessario.

  1. Scegliere programmi, videogiochi o app di qualità e adatte all’età del proprio bambino 

Videogiochi e App che veicolano contenuti violenti possono essere causa di irritabilità e facilitare comportamenti aggressivi. Per la selezione dei videogiochi e delle App adatte alla fascia di età del tuo bambino puoi seguire le indicazioni fornite dallo standard europeo PEGI, che indica l’età minima consigliata per l’utilizzo di ciascuna specifica App. 

  1. Ampliare gradualmente la consapevolezza del pericolo

Quando inizierai ad approcciare l’utilizzo di questi strumenti insieme al tuo bambino accompagna sempre il loro utilizzo ad una spiegazione, semplice e adeguata all’età, dei potenziali rischi connessi.

I bambini sono attratti dalla tecnologia ed è ormai impossibile, oltre che controproducente, non farli entrare in contatto con gli strumenti tecnologici che noi tutti quotidianamente utilizziamo.

Come genitori abbiamo però la responsabilità di porci come filtro tra il mezzo tecnologico e i nostri figli. É importante che i bambini non siano lasciati soli nell’entrare in contatto con il mondo della tecnologia e che, come nella vita reale, e che vadano sostenuti e aiutati a comprenderlo, insegnando loro un uso funzionale del mezzo con le sue opportunità e i suoi rischi. 

Ma come le nuove tecnologie hanno cambiato il rapporto genitori/figli?

La grande diffusione delle nuove tecnologie e il fatto che il loro utilizzo renda “tutto possibile” influiscono notevolmente sul rapporto genitori/figli. 

Pensiamo ad un adolescente che ha difficoltà ad inserirsi in maniera adeguata nel contesto scolastico o nel gruppo di amici: in questo senso Internet offre un mondo sociale e virtuale molto appetibile, dove sembra essere possibile ciò che nella vita reale è invece molto difficile. Spesso gli adolescenti vivono in questo mondo virtuale, senza che i genitori se ne rendano conto; ma oggi questo è parzialmente vero, perché spesso accade che sono i genitori stessi a passare la maggior parte del loro tempo con le nuove tecnologie, togliendo “spazio” e concedendosi meno al rapporto con i propri figli. È pur vero che per i genitori di oggi è indispensabile avere familiarità con la nuova tecnologia, presente non solo in ambito lavorativo, ma anche e soprattutto nella relazione con i figli e non solo. 

In conclusione, sarebbe utile riflettere su aspetti preventivi dell’utilizzo di Internet e social network. Nonostante molti adolescenti e giovani adulti considerino i genitori inadeguati come guida nell’universo delle nuove tecnologie, i ragazzi andrebbero educati fin da piccoli a fruire delle nuove tecnologie insieme agli adulti, dandone dei limiti temporali e alternandoli con compiti evolutivamente più stimolanti, in modo da non togliere “spazio e tempo” alla loro relazione reale, autentica, di relazione, vis à vis. In questo senso diventa importante proporre pratiche virtuose

Le indicazioni fornite in questo senso vanno in tre direzioni:

  • apprendere l’autoregolazione, cioè fissare per i più piccoli delle fasce orarie per usare i dispositivi e fare dei patti educativi;
  • la pratica dell’alternanza logica che si basa sulla diversificazione degli stimoli e l’incoraggiamento del bambino a sviluppare attività che servono a mobilitare i suoi sensi e le sue dita;
  • l’accompagnamento: serve tempo, pazienza, capacità di lettura dei fenomeni, disponibilità ad affiancare il bambino crescendo insieme a lui. Se aiutato dall’adulto, il bambino impara a costruire il racconto di quanto ha visto e passa dal pensiero spazializzato tipico degli schermi al pensiero lineare del linguaggio parlato e scritto.

Articolo a cura della dott.ssa Elisa Bezze Psicologa e Psicoterapeuta presso la sede di Saronno

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