Il Contesto Attuale

Ci troviamo in una società molto complessa. Le famiglie cambiano forme e assumono aspetti svariati, in Italia scompare gradualmente la famiglia allargata, intesa anche come presenza di nonni e altri familiari che intervengono nella cura dei più piccoli. Il lavoro è sempre più centrale nella nostra vita e appaiono figure professionali nuove e innovative. Abbiamo spesso poco tempo e poco spazio. I giovani si trovano a doversi orientare in un mondo che porta con sé tantissimi stimoli e tantissime scelte da effettuare.

La presenza dei social è ulteriore fonte di informazioni, stimoli, tentazioni, ricchezza. Tante volte i figli imparano a conoscere il mondo attraverso il proprio smartphone

I valori della società odierna sono differenti anche nel modo in cui viene vissuta e gestita la genitorialità. Infatti, i criteri di riferimento educativi delle generazioni appena precedenti alla nostra sono spesso radicalmente (e necessariamente) differenti da quelli di oggi. Ciò è semplicemente inevitabile, poiché ci adattiamo alle forme della nostra specie, multiculturalità, società, rapido sviluppo tecnologico, variazione nelle politiche, tutte variabili che vicendevolmente si influenzano.

Per portare un semplice esempio, nello scegliere anche solo la scuola superiore, l’università o gli sbocchi lavorativi, i giovani e i loro genitori si trovano dinnanzi a un panorama pressoché infinito di stimoli.

Più che fornire risposte, l’intento di questo articolo è stimolare riflessioni spesso presentate dai genitori. L’invito è fermarsi e riflettere insieme su aspetti importanti della nostra quotidianità.

Genitori e complessità

La complessità porta inevitabilmente con sé cambiamenti di vario genere. E conseguentemente anche la genitorialità di oggi non ha le chiarezze degli anni passati. È normale sentirsi dei genitori a volte confusi o esitanti. Alcuni interrogativi che, nella nostra esperienza, troviamo nei genitori che incontriamo:

  • Cosa posso fare dinnanzi alle fragilità che vedo in mio figlio/a? 
  • Come mai alcune mie regole non funzionano? 
  • Come faccio a essere meno rigido? Come faccio a esserlo di più? 
  • Com’è possibile che esistano così tanti casi di bambini e ragazzi con diagnosi? 
  • Come faccio a ritagliarmi uno spazio per me e per la mia coppia senza sentirmi in difetto con mio figlio? 
  • Come posso promuovere dialogo con mia figlia? 
  • Ho paura di apparire debole ai suoi occhi, cosa posso fare?

Tanti sono gli interrogativi e tutti hanno senso di poter essere oggetto di valorizzazione. Tra tutte le tematiche che i genitori riportano, certamente il rapporto con le tecnologie è fattore di molte preoccupazioni. 

Riflessioni aperte sulla tecnologia

Un primo aspetto da considerare è la ricchezza che le piccole e grandi rivoluzioni tecnologiche implicano. Abbiamo oggi la possibilità di ricevere risposte nell’arco di pochi millisecondi, se chiediamo a un computer.

Così come anche i social veicolano condivisioni, dialoghi, promuovono la fruizione di argomenti, informazioni e svaghi molto utili e validi.

Lo smartphone è diventato parte integrante della nostra vita ed entra in qualità di membro aggiuntivo nelle nostre famiglie, lo troviamo talvolta seduto a tavola con noi. Tra bambini e adolescenti diviene spesso fonte di collante sociale; anche tra gli adulti ciò accade. 

I rischi maggiormente percepiti dai genitori

Entro i rischi maggiori figura il pericolo dell’isolamento, poiché lo smartphone assorbe l’utente che ne fruisce. I genitori spesso avvertono un senso di impotenza generalizzato, sia perché non possono “controllare” appieno la relazione figlio-smartphone, sia perché spesso sono meno competenti in materia tecnologica. Nello specifico, i pericoli maggiormente individuati sono: esposizione a contenuti/persone dannosi e assorbimento e isolamento nel mondo virtuale. Prendersi cura e interessarsi a quest’ultimo è una prima posizione di apertura che i genitori possono assumere, ma alla quale non possiamo aspettarci che i nostri figli reagiscano con accoglienza, reclamando spesso i propri “segreti” e la propria privacy! La ricerca concorda sulla franca inefficacia di imposizioni e punizioni – non possiamo aspettarci che le persone – figli inclusi – facciano per forza quello che desideriamo noi. 

Qual’è la cosa migliore da fare?

Capire cosa fare dinnanzi a queste sfide, tornando all’incipit di questo articolo, risulta pertanto molto complesso e la cosa migliore da fare forse non esiste più (sarà mai esistita?). Se ad oggi non sviluppiamo una specifica visione di una situazione problematica calata nel suo contesto di origine, faticheremo a farci strada nella complessità, che pure può essere portatrice di molte ricchezze e opportunità.

Bibliografia

Omer H. & Piacentini D. (2020), Genitori coraggiosi. Proteggere i propri figli da tentazioni e influenze negative. Franco Angeli.

https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/La+dispersione+scolastica+aa.ss.2018-2019+e+aa.ss.2019-2020.pdf/99ea3b7c-5bef-dbd1-c20f-05fed434406f?version=1.0&t=1622822637421#:~:text=2018%2F2019%2C%20rappresentano%20il%20quarto,frequentanti%20a%20inizio%20anno%20scolastico.

A cura di: Dott.ssa Silvia Bosio psicologa presso il centro di psicologia di Saronno

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