Apprendimento Sociale

Albert Bandura è considerato uno degli psicologi più influenti di tutti i tempi. In un’epoca in cui il comportamentismo dominava la psicologia, Bandura con la sua teoria dell’apprendimento sociale inizia ad attribuire importanza nello sviluppo dell’apprendimento non solo alle associazioni tra stimoli e rinforzi che seguono un determinato comportamento ma anche ai processi cognitivi e sociali implicati.

Il suo studio più noto che ci spiega questi aspetti è l’esperimento chiamato bambola Bobo, dal nome commerciale della bambola utilizzata.

Negli esperimenti sono stati coinvolti bambini tra 3 e 6 anni. In una prima fase i bambini erano posti in una stanza giochi con un adulto, diversi giocattoli tra cui una mazza, e il pupazzo Bobo.

A questo punto, in alcuni casi l’adulto giocava per qualche minuto senza prendere il pupazzo, in altri colpiva veementemente Bobo con la mazza, in un terzo caso l’adulto aggressivo veniva anche di volta in volta premiato/punito o lasciato senza conseguenze. In una seconda fase dell’esperimento, il bambino veniva portato in un’altra stanza con diversi giochi.

Dopo due minuti, ai bambini venivano sottratti i giocattoli e spiegato loro che erano destinati ad altri bambini e successivamente venivano riportati nella prima sala.

A questo punto si è osservato quanto segue. Il bambino che aveva assistito all’aggressione di Bobo da parte dell’adulto manifestava un gioco di tipo aggressivo in conseguenza della sottrazione precedente dei giocattoli, ed in particolare agiva la sua rabbia con azioni ed espressioni verbali violente nei confronti del pupazzo Bobo in modo superiore a quella degli altri soggetti che non avevano assistito alla violenza da parte dell’adulto; è stato inoltre osservato che il comportamento aggressivo è molto più intenso nei maschi che nelle femmine; non emerge infine nessun effetto particolare sull’espressione di aggressività nei bambini in relazione al fatto che l’adulto sia stato o meno premiato o punito.

I risultati, dunque, portano ad un’importante conclusione: non si impara solo in base al meccanismo del premio e della punizione, come fino ad allora sostenuto dal comportamentismo, ma anche per via dell’apprendimento osservativo (o apprendimento vicario). L’apprendimento quindi non avviene solo per esperienza diretta ma si possono acquisire nuovi comportamenti anche mediante l’osservazione dei comportamenti altrui.

Dagli studi di Bandura quindi apprendiamo che un aspetto fondamentale dell’apprendimento è l’imitazione grazie al rinforzo vicario: le conseguenze (premi o punizioni) del comportamento messo in atto dal modello hanno i medesimi effetti sull’osservatore. Bandura coniò il termine modellamento per indicare la modalità di apprendimento che entra in gioco quando il comportamento di qualcuno, che funge da modello, influenza il comportamento di chi lo osserva.

Questo implica, ad esempio, che i bambini imparano nell’ambiente sociale in cui crescono spesso imitando il comportamento degli altri. Questo processo si chiama teoria dell’apprendimento sociale.

Bandura analizzò ulteriormente anche le variabili implicate nel processo di apprendimento ed in particolare dei fattori cognitivi, come l’influenza delle aspettative proprie e altrui sulle prestazioni e la valutazione degli effetti e dei risultati. In base alla valutazione del successo o fallimento come attribuibili a cause interne o esterne, controllabili o incontrollabili, le reazioni affettive e cognitive che conseguono possono variare.

I concetti principali sull’apprendimento sociale

  • L’apprendimento sociale è il processo attraverso cui le persone acquisiscono conoscenze, atteggiamenti e abilità attraverso l’osservazione e l’interazione con gli altri.
  • Bandura sostiene che l’apprendimento sociale è influenzato dalla modellazione, ovvero la tendenza a imitare gli altri.
  • La modellazione può essere attiva o passiva, a seconda che l’individuo imiti consapevolmente o inconsapevolmente gli altri.
  • La modellazione può essere influenzata dalla percezione dell’efficacia del modello, ovvero la convinzione dell’osservatore di essere in grado di imitare il comportamento osservato.
  • La modellazione può essere influenzata dalla somiglianza tra l’osservatore e il modello, ovvero la probabilità che l’osservatore imiti il modello aumenta se ci sono somiglianze tra loro.
  • Bandura sostiene che l’apprendimento sociale può essere utilizzato per promuovere il cambiamento sociale e il benessere psicologico attraverso l’educazione e la persuasione.

Autoefficacia

Dalla teoria dell’apprendimento sociale, Albert Bandura elabora il costrutto di autoefficacia (self – efficacy).

È un concetto fondamentale che unisce i principi del comportamentismo con quelli di natura cognitiva: l’individuo è capace di simbolizzare o di vicariare l’esperienza diretta, facendo previsioni su se stesso che gli consentono di autoregolarsi. In particolare, gli studi sull’efficacia percepita hanno contribuito a sottolineare l’importanza delle capacità di autoriflessione e di autoregolazione dell’individuo.

La prima è quella capacità che ci permette di analizzare le nostre esperienze, di creare nuovi pensieri e azioni, di ragionare sui nostri processi di pensiero; la seconda ci permette di dirigere e motivare noi stessi attraverso obiettivi e incentivi, in relazione a standard interni e in modo autonomo rispetto ai fattori esterni.

Il senso di efficacia personale, o autoefficacia percepita, è il prodotto di un sistema autoreferenziale e autoregolato che guida e dirige il comportamento, orienta il rapporto della persona con l’ambiente e pone le condizioni per lo sviluppo di nuove esperienze e capacità.

Con questo termine si intende quindi anche la convinzione di poter avere successo o di fallire in una prestazione. È un aspetto fondamentale: a una bassa credenza di auto-efficacia corrispondono spesso comportamenti di evitamento, basse prestazioni o insuccesso; a un alto senso di auto-efficacia corrispondono invece buone possibilità di ottenere risultati soddisfacenti.

Questo comporta che chi è convinto di riuscire in un obiettivo ottiene prestazioni superiori rispetto a chi magari è più capace ma meno consapevole perché si auto-valuta negativamente. Detto in altre parole, se crediamo di poter superare un problema, fisico o mentale, saremo più favorevoli a farlo e con più probabilità saremo anche in grado di raggiungere e portare a termine i nostri obiettivi.

Punti principali sull’autoefficacia

  • L’autoefficacia è la convinzione di essere in grado di eseguire un compito o di affrontare una situazione efficacemente
  • L’autoefficacia può essere sviluppata attraverso esperienze di successo, istruzione, persuasione e feedback sui propri comportamenti
  • L’autoefficacia influisce sui comportamenti e le emozioni, e può determinare la scelta di intraprendere o evitare determinate attività
  • L’autoefficacia è specifica per il compito o la situazione, e può variare in base alla difficoltà e alla familiarità del compito o della situazione
  • L’autoefficacia può essere influenzata da fattori interni ed esterni, come la salute fisica e mentale, le capacità cognitive, le emozioni e le relazioni sociali
  • L’autoefficacia può essere migliorata attraverso la preparazione, la pianificazione, l’esecuzione, il feedback e la revisione delle prestazioni.

Bibliografia

  • Bandura, A. (1977). Social Learning Theory. New York: General Learning Press.
  • Bandura, A. (1973). Aggression: A Social Learning Analysis. Englewood Cliffs, NJ: Prentice-Hall.
  • Bandura, A. (1986). Social Foundations of Thought and Action. Englewood Cliffs, NJ: Prentice-Hall.
  • Bandura, A. (1997). Self-efficacy: The exercise of control. New York: W.H. Freeman.

Articolo Scritto dalla dott.ssa Pamela Ciociola psicologa e psicoterapeuta riceve presso il centro Interapia presso la città di Legnano

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