Natale: non solo gioie

Festività e rituali del Natale: il periodo natalizio viene sempre rappresentato ed immaginato come uno dei momenti più gioiosi dell’anno. Le decorazioni, le ferie lavorative e scolastiche, i momenti conviviali con amici e familiari, lo scambio di regali, le vacanze in montagna e tutto il resto.

Spesso però, avvicinandosi e vivendo il periodo che precede il giorno di Natale, quello che si vive è anche altro. È la ricerca forsennata di regali, chiedendosi se sono gesti per celebrare l’affetto per una persona cara o se ormai questa pratica è una mera abitudine svuotata di significato. Lo stress derivato dall’aumento dei ritmi e del carico di lavoro, per adulti e ragazzi, in vista di “recuperare” il riposo delle vacanze. Il vivere pranzi e cene con amici e familiari visti solo alle feste comandate, con il dubbio amaro sull’autenticità di quelle relazioni. È il guardarsi intorno e notare solo persone felici e circondate di amore con la possibilità di innescare o aumentare un sentimento di profonda solitudine.

Natale tra stanchezza e frustrazione

Questi aspetti portano spesso a forte stanchezza e frustrazione, derivate dall’alto dispendio energetico che sembra richiedere questo periodo. A volte possono portare anche ad un sentimento di malinconia, o addirittura tristezza e angoscia. Il tutto legato all’idea che una festa, spesso dipinta dalla società come immersa in un’atmosfera magica e piena di gioia per essere attorniati dall’amore dei nostri cari, venga vissuta esclusivamente come fonte di stress. Come periodo doloroso o come perdita di tempo.

Tali pensieri ed emozioni possono intensificarsi, generando sintomi depressivi tipici del periodo natalizio, che ricadono nella definizione di Christmas Blues. Ma perché la società in cui viviamo ha bisogno di festeggiare annualmente questa festività, causando in chi non si ritrova nello stereotipo della famiglia felice il pensiero che forse se non si è felici in questo periodo si è inadeguati, o sbagliati? Ci sono altri bisogni profondi alla base di questa festività, oltre all’aspetto economico legato alle spese natalizie ed a quello religioso e spirituale?

Rituali del Natale

Festività e rituali del Natale

Il Natale, come altre festività in altre culture, rappresenta per le società che lo celebra un rituale, ossia un insieme di gesti o sequenze di comportamenti messe in atto secondo una processualità e dotate di un significato che va oltre l’azione stessa. La vita degli esseri umani è costellata di rituali, che hanno delle funzioni fondamentali:

Celebrare il cambiamento

Celebrare e sancire il cambiamento e la crescita individuale, familiare o sociale. Riti come il matrimonio, i compleanni, gli anniversari e i funerali, pur declinandosi in forme diverse, sono celebrati in tutte le culture. Questi favoriscono e preparano l’individuo e la comunità al passaggio da una fase all’altra del ciclo di vita, ad una perdita o ad un cambiamento importante, ed aiutano ad elaborare ed a dare un senso a tale cambiamento, inserendolo nella trama narrativa della propria storia di vita.

Identità familiare

Affermare e rafforzare un senso di identità familiare o sociale. I rituali affermano delle modalità di interazioni chiare e prevedibili, che definiscono il tipo di relazione (come, ad esempio, i cori delle squadre sportive, o i saluti particolari di gruppi di amici).

Continuità

Senso di continuità e temporalità. Dei piccoli rituali sono presenti nelle nostre vite di tutti i giorni. Il modo in cui facciamo colazione, i momenti e le modalità con cui prendiamo il caffè, con cui ci coccoliamo con un bagno caldo, il rituale della messa a letto per i più piccoli… sono tutti modi con cui scandiamo il tempo in ritmi per noi riconoscibili e rassicuranti. Il rituale, in questa accezione, infonde un senso di sicurezza perché ci protegge dall’immensità e dalla caoticità del tempo in cui siamo immersi. L’irrigidimento e l’esasperazione di tali rituali possono generare sofferenza e compromissione del funzionamento, sfociando in un Disturbo Ossessivo Compulsivo.

Senso di appartenenza

Senso di appartenenza: alcuni rituali vissuti in famiglia hanno la funzione di suggellare e rimarcare il sentirsi parte di un tutto ed uniti agli altri membri, attraverso legami relazionali chiari e duraturi. Tali rituali possono essere di frequenza quotidiana, come il pranzo o cena in famiglia, piuttosto che più sporadica ma comunque costante e ricorrente, come alcune festività.

Natale e Famiglia

Bisogno di non essere soli

Il Natale, dunque, risponde a quest’ultimo bisogno fondamentale: il bisogno di sentire di non essere soli, di essere parte di qualcosa di più grande, di amare e di sentirsi amati, nonostante le lontananze geografiche, la frequenza con cui ci si vede, le divergenze di opinioni. Questo aspetto, unito al senso di spiritualità che molti vivono in corrispondenza di questa festa, rende il Natale un momento speciale. Lo scorso anno, l’emergenza dovuta alla pandemia da Covid-19 ha determinato l’impossibilità di celebrare le festività natalizie in gruppi numerosi di parenti ed amici, e questo ha generato ulteriori sentimenti di tristezza, solitudine ed alienazione, perché molti si sono sentiti privati di tale rituale.

Relazioni importanti: festività e rituali del Natale

In conclusione, il Natale rappresenta un momento importante dell’anno non perché si debba appartenere ad una famiglia sempre perfetta e amorevole, ma perché si possa guardare alle proprie relazioni importanti, sentirsi parte di queste e ricordarsi che non si è sempre da soli nell’affrontare la vita ed il mondo.  Questo vissuto solitamente genera un senso di sollievo e gratitudine, perché è una risposta al bisogno di appartenenza, fondamentale e primordiale quanto la fame e la sete.

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Articolo scritto dalla dott.ssa Sara Angelicchio Psicologa e Psicoterapeuta presso il Centro InTerapia.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

  •  Walsh, F., La resilienza familiare, Raffaello Cortina Editore, 2008
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