Khalil Gibran diceva: “ Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno”.

Lo dicono le ricerche degli ultimi anni che hanno individuato nel pensiero positivo l’elisir per una maggior longevità.

Il pensiero positivo favorisce l’incontro tra le nostre potenzialità interiori, le nostre capacità, ci da’ la giusta energia, la giusta motivazione per affrontare al meglio le situazioni che ci si presentano davanti.

Il pensiero positivo, per essere tale, deve essere un pensiero profondo e favorire la comprensione.

Per fare un esempio: pensare “va tutto bene” anche quando si soffre, equivale a negare e/o rifiutare la sofferenza, ma per superare il dolore non bisogna negarlo, va ascoltato.

E’ necessario scegliere con cura i pensieri perché essi provengono da una parte profonda di noi e solo una volta giunti nell’area della consapevolezza possiamo scegliere quali rinforzare e quali è bene lasciare andare.

La MINDFULLNESS si fonda su questo concetto, la si può definire l’arte di far scorrere i pensieri senza essere travolti dalle emozioni.

E’ possibile attivare pensieri funzionali al benessere utilizzando i momenti difficili come arricchimento.

Se viviamo e ascoltiamo la sofferenza e percorriamo la strada della sua accettazione andiamo verso l’evoluzione, la crescita e la conoscenza di noi stessi.

E’ bene ricordare che la Mindfullness è un metodo scientifico e terapeutico che per essere eseguito correttamente dovrebbe essere fatto sotto la guida di un professionista che saprà suggerire esercizi specifici a seconda della situazione che si sta vivendo.

Tornando al pensiero positivo è utile cambiare sguardo, intravedere strade diverse per uscire dal disagio, dal dolore.

Focalizzare l’attenzione sugli aspetti positivi della situazione, ossia canalizzare l’attenzione sulla soluzione del problema, favorisce il pensiero creativo.

Il pensiero positivo è terapeutico perché aiuta ad affrontare al meglio la vita.

E allora perchè non riusciamo a utilizzarlo quotidianamente?

Perché come dice uno psicologo americano Rick Hanson gli esseri umani hanno il “Velcro” per il negativo e il “teflon” per il positivo, cioè NOI abbiamo una spiccata tendenza a riconoscere e trattenere la negatività e una tendenza altrettanto spiccata a non essere capaci di assaporare ciò che di positivo ci si svela davanti.

Le fondamenta scientifiche del pensiero positivo

La scienza tramite ricerche e studi approfonditi ha dimostrato l’incremento del benessere psico-fisico attribuito al pensiero positivo.

L’ottimismo è legato alla longevità. Lo dice la ricerca iniziata nel 1960 e terminata con successo negli anni 2000.

Lo studio è stato realizzato dalla Division of Adult Psichiatry nella Mayo Clinic di Rochester nel Minnesota che si è data come obiettivo quello di esaminare il modo in cui le persone spiegano gli eventi della vita come fattore di rischio di morte precoce.

L’esperimento inizia nel 1960 con un campione di uomini e donne a cui è stato dato un test da compilare. A ogni domanda è stato assegnato un punteggio che partiva dal livello più basso (pessimismo) a quello più alto (ottimismo).

Quarant’anni dopo si è potuto verificare il risultato: per ogni aumento di 10 punti, il rischio di morte precoce diminuisce del 19%.

Il pensiero positivo svolge un ruolo importante nella convalescenza di una malattia.

Alcuni studi hanno ricercato a fondo una correlazione tra il pensiero positivo e il cancro al seno.

In questo caso è stato dimostrato che le persone ottimiste per natura, si ritrovano a provare meno angoscia nel momento in cui sono messe di fronte a una situazione di grave entità come questa.

Ma non è tutto, queste ricerche hanno stabilito che uno spirito combattivo ha più possibilità di sopravvivere al cancro, perché la sua tenacia permette di sviluppare una maggior resistenza e prestanza fisica.

L’ottimismo può influire profondamente sulla salute fisica di ognuno di noi.

E se il corpo ottiene parecchi benefici nell’improntare la vita su una modalità ottimista, anche la mente può ritenersi soddisfatta.

La scienza dice che le persone propense a vedere il mondo a colori sono quelle che più tendono a impegnarsi nella soluzione dei problemi.

Gli ottimisti tendono ad accettare la realtà e la inquadrano nella miglior luce possibile.

Gli studi scientifici che sono stati realizzati sul pensiero positivo sono molteplici e la maggior parte arriva alle stesse identiche conclusioni: ottimismo uguale salute sia fisica che mentale.

Come pensare positivo?

Abbiamo detto che il cervello umano ha una predilezione per la negatività ma è abbastanza elastico da cambiare le sue abitudini, a patto che si abbia il coraggio di insistere.

La tecnica da utilizzare è racchiusa in tre step: Notice-Shift-Rewire.

Ovvero, riconoscere la situazione di stress, spostare il proprio pensiero su momenti positivi e infine riavviare il proprio cervello, permettendogli di assaporare questi pensieri utili.

Rendersi conto di quanto la propria negatività non abbia senso di esistere è il primo passo, perché per risolvere il problema si deve innanzitutto partire dalla sua individuazione.

Dopo aver riconosciuto la situazione nociva è necessario fare qualcosa per cambiarla: il momento dello “shift” è proprio quello in cui cerchiamo di sostituire il pensiero negativo con una ventata di positività.

Pensare a ciò che di buono si è riusciti a ottenere ed esserne grati migliora il nostro atteggiamento e rimette tutto nella giusta prospettiva: se si recupera fiducia nelle proprie capacità e in se stessi, la montagna  da scalare in un attimo diventa una sfida stimolante con cui misurarsi.

A questo punto l’ultimo step apparirà più semplice: per “ricablare” la propria mente sarà sufficiente assaporare la sensazione di benessere che ci siamo regalati.

La mente assimila alla lunga tutto ciò che le procura una sensazione di piacere.

Il pensiero positivo va cercato e voluto, esso è l’abilità di orientare la mente verso uno stato di positività superando i pensieri negativi.

Lo scopo è affrontare con fiducia e consapevolezza gli avvenimenti della vita e gestire al meglio anche le nostre emozioni.

Pensare positivo:8 consigli

Anche le neuroscienze sono d’accordo nell’affermare che pensare e agire in positivo porta alla serenità personale. Basta SOLO imparare e pensare positivo.

1.Concentrati sui pensieri funzionali

Quando qualcosa va male o si pensa negativo si innesca un circolo vizioso cioè al primo pensiero negativo se ne susseguono altri.

Ovviamente per la legge di Attrazione vale anche il contrario per cui pensieri positivi generano altri pensieri positivi.

E’ importante concentrarsi su pensieri funzionali in modo da influenzare positivamente la propria performance.

Ad esempio, al posto di dire “non ce la faccio” inverto il senso di marcia: “andrà tutto bene e posso farcela”.

2.Accetta quello che viene

A volte si crede che pensare positivo significhi non badare ai fatti spiacevoli che la vita ci mette davanti. In realtà, mantenere un’attitudine positiva significa accettare anche le sconfitte e le situazioni difficili con maggior consapevolezza.

In altre parole più accettazione e meno autocritica.

3.Cura le buone abitudini

Si riscontra un miglioramento dello standard di vita perché si diventa più consapevoli di cosa ci fa star bene.

Introdurre buone abitudini può essere una soluzione antistress che dà supporto a mente e corpo.

4.Tieni un diario

Mettere su carta i propri pensieri è un esercizio molto efficace che da una parte alleggerisce dalle  emozioni negative e dall’altra permette di rielaborare ciò che si ha dentro.

Riuscire a trasformare le idee in pensieri costruttivi è il primo passo verso il pensiero positivo e una maggior consapevolezza di sé.

5.Circondati di amici

Curare la socialità è importante per vivere meglio perché permette di attorniarsi di persone che ci fanno stare bene, che credono in noi, che migliorano la nostra autostima e di liberarci da tutte quelle relazioni che ci imprigionano in una gabbia di pensieri negativi.

6.Dai il massimo e poi fermati

Una volta che affronti la giornata e tutto quello che comporta tra compiti, impegni e attività, non trascinarti in pensieri continui su come è andata ma rilassati e dedicati a ciò che ti fa stare bene, ad esempio sport, hobby.

7.Rendi speciale il tuo risveglio

Partire con il piede giusto aiuta: focalizzati su un pensiero positivo appena ti svegli, leggi delle frasi che ti danno la giusta motivazione, fai meditazione, usa tecniche di respirazione, prepara le tua colazione preferita.

Insomma ognuno di noi definisce i suoi rituali mattutini, quei piccoli ma grandi gesti che ci fanno partire con la marcia giusta.

8.Riassumi il meglio della giornata

La fase che anticipa il sonno, che “chiude” la giornata è tanto importante quanto il risveglio.

Prestare attenzione agli aspetti positivi della giornata, agli obiettivi raggiunti ed essere pronti a migliorarci ogni giorno e ad affrontare  il tutto con più determinazione.

Conclusioni

Il pensiero negativo porta l’organismo a difendersi dai pericoli in anticipo, mantenendo il suo stato in un’ allerta continua e di conseguenza a non rilassarsi mai.

Allenare ,invece, la mente a pensare positivo fa bene a mente e corpo e porta a tanti benefici, tra cui:

  • -riduce lo stress con conseguente rilassamento
  • -perfeziona la memoria, la concentrazione, la produttività e la creatività
  • -migliora l’umore
  • -permette di gestire situazioni difficili
  • -aumenta l’autostima e la fiducia in se stessi
  • -potenzia le difese immunitarie
  • -incrementa la motivazione

L’attitudine positiva permette di vivere una vita appagante e di sviluppare le proprie capacità al meglio, di stare in salute vivendo in modo più sano e attivo.

Contare su un buon alleato per superare momenti di crisi può essere molto utile e quell’ alleato possiamo essere proprio NOI.

Pensieri e parole positive rispetto a chi si é e a ciò che si fa sono utili per alimentare la positività e farla diventare parte integrante del nostro essere, del nostro esistere.

Vivere nel presente progettando il futuro ci permette di coltivare il pensiero positivo.

Anche quando tutto sembra andare storto, c’è sempre qualcosa di positivo nella nostra vita, soffermiamoci sulle piccole cose per poter diventare GRANDI.

Bibliografia:

  • Tomàs Navarro “La via del pensiero positivo” ed. Giunti
  • Vera Peiffer “Il potere del pensiero positivo” ed. Armenia
  • Martin E.P. Seligman “Imparare l’ottimismo- Come cambiare la vita cambiando il pensiero” ed.Giunti
  • Rick Hanson “La forza della resilienza” ed.Giunti

Articolo scritto dalla dott.ssa Viviana Orizzi psicologa e psicoterapeuta presso il centro di Saronno

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