“Sono stressato”

“Sono stressato”, “sono sotto stress”, “ho un lavoro stressante” …. quante volte sentiamo queste frasi che ci trasmettono un senso di tensione e di insofferenza e che sono spesso accompagnate da volti sciupati con fronte e sopracciglia aggrottate. 

E spontaneamente ci viene da dire “prenditi una pausa”, “fai un week end via”, “non riesci a prendere qualche giorno di ferie?”. 

Quando siamo stressati siamo effettivamente all’interno di un circolo vizioso che va interrotto per poter iniziare a stare meglio. Le pratiche di mindfulness aiutano in questo, non solo creando una pausa ma soprattutto un momento di consapevolezza che ci permette di ripartire rispondendo alle situazioni anziché reagire come se avessimo inserito un pilota automatico.

Ma facciamo un passo indietro e vediamo da dove viene lo stress e quali sono le sue caratteristiche.

Da dove viene lo stress e quali sono le sue caratteristiche?

Di solito imputiamo lo stress a diverse cause: litigi, pressioni lavorative, eventi spiacevoli, troppi impegni ecc. Sicuramente questi sono degli stressor importanti, cioè degli stimoli che impattano su di noi e ci richiedono un costante adattamento. Tuttavia, gran parte dello stress sorge nel momento in cui percepiamo qualcosa come un problema. Quante volte infatti piccole cose possono scatenare in noi reazioni sproporzionate? Quando succede probabilmente siamo entrati nel circolo vizioso dello stress caratterizzato da una continua reazione automatica agli eventi stressanti tramite comportamenti e strategie inappropriate (abuso di caffeina, iperattività, cibo …) che a loro volta aumentano la sintomatologia (disturbi del sonno, mal di testa, ansia …). 

Sono proprio le nostre reazioni automatiche ad acuire lo stress. Manca dunque uno spazio di consapevolezza che ci permetta di vedere le cose con chiarezza, risolvere i problemi in modo creativo, esprimere efficacemente le nostre emozioni. Ogni volta che reagiamo inconsapevolmente ci allontaniamo dal nostro equilibrio intrinseco.

Come la mindfulness può ridurre lo stress

La mindfulness aiuta a ridurre lo stress proprio perché incrementa lo stato di consapevolezza che manca quando siamo nel circolo dello stress.

Che cosa è la mindfulness

Jon Kabat-Zinn la definisce come “la consapevolezza che emerge prestando attenzione nel momento presente, in modo intenzionale e non giudicante al presentarsi dell’esperienza momento per momento”.

In realtà non è nulla di completamente nuovo, semplicemente siamo poco abituati a vivere le esperienze con consapevolezza perché le nostri menti commentano tutto quello che facciamo e noi stiamo più dietro a loro che ai nostri cinque sensi. 

Se volete sperimentare la mindfulness lo potete fare da subito anche senza conoscere le pratiche: prendetevi un momento e scegliete ad esempio di mangiare qualcosa osservando quel cibo come se non lo avesse mai visto prima, chiedendovi: che colore ha? Che forma ha? Ci sono pieghe, zone d’ombra, punti in cui si riflette la luce? Ha un odore? La vostra mente sta commentando quello che state facendo? E ora mettetelo in bocca, senza morderlo, che sensazioni emergono? E quando lo mordete cosa succede? Ora masticatelo notando il cambiamento di consistenza … E quando lo inghiottite che sapore rimane in bocca, cosa fa la vostra lingua successivamente? 

Probabilmente avrete scoperto cose nuove …

Mindfulness e stress: creare una pausa per elaborare risposte efficaci

Durante l’esercizio precedente siete diventati consapevoli di un’azione che solitamente viene svolta con il pilota automatico. Lo stesso tipo di consapevolezza può essere portata alle nostre reazioni allo stress e a come, quando e perché si attivano. Quando portiamo consapevolezza a un momento di stress creiamo una pausa che interrompe il pilota automatico e ci permette di valutare la situazione con chiarezza ed elaborare risposte efficaci. Conoscere i nostri schemi abituali che amplificano lo stress ci darà la liberà di scegliere di non seguire le nostre abituali reazioni impulsive.

Portare consapevolezza a un momento della nostra giornata significa nel concreto prendersi qualche minuto per osservare le sensazioni fisiche presenti nel nostro corpo, i pensieri che stanno passando in quel momento, e le emozioni presenti dando loro un nome. Poi portiamo l’attenzione al nostro respiro dove lo sentiamo di più e lo osserviamo per un po’. Diventa ora la nostra ancora, se c’è una tempesta questa non passa ma la barca (cioè noi) sarà più stabile. A questo punto siamo pronti per rispondere alla situazione in cui siamo concentrando le nostre energie nel presente.

Che differenza c’è tra prendersi una pausa con qualche giorno di ferie o andando via il week end e prendersi una pausa praticando la mindfulness? Sebbene entrambi ci facciano bene fisicamente e psicologicamente, praticando la mindfulness diventiamo anche consapevoli dei nostri schemi mentali e delle nostre reazioni, sviluppiamo una prospettiva più ampia di ciò che ci accade, e possiamo scegliere di compiere azioni più efficaci con un impatto sul nostro benessere sia nel breve che nel lungo periodo.

Referenze

Kabat-Zinn J. (2012). Vivere momento per momento. TEA – Milano

Selye, H. (1974). Stress without distress. J. B. Lippincott, Philadelphia.

Selye, H. (1976). Stress in health and disease. Butterworth’s, reading, Massachusett

Articolo a cura della dott.ssa Silvia Schiavolin Psicologa e psicoterapeuta presso al sede di Saronno

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