In ogni relazione siamo guidati da diverse motivazioni ed emozioni, che orientano il nostro comportamento e le nostre aspettative riguardo a sé, all’altro e alla relazione stessa.

Nella prospettiva cognitiva evoluzionista, tali tendenze sono definite sistemi motivazionali (Guidano e Liotti, 1992).

Attraverso questo articolo si vuole mettere in luce quali sono i sistemi motivazionali e il loro ruolo nelle relazioni di coppia, oltre che nella relazione terapeutica.

A seconda delle richieste specifiche dell’ambiente sociale, le motivazioni che possono attivarsi nelle relazioni possono essere diverse e disattivarsi quando i nostri bisogni all’interno della relazione sono soddisfatti, dando spazio a nuove motivazioni. 

Tali motivazioni possono essere guidate dai seguenti sistemi motivazionali:

  • sistema diattaccamento: si attiva a seguito di una percezione di pericolo e ha come scopo la ricercadi vicinanza e di cura protettiva. Una volta ottenuta la protezione, si manifestano emozioni di conforto, gioia, sicurezza, fiducia e il sistema motivazionale si disattiva. Se invece non si ottiene quanto sperato, vi possono essere emozioni di paura, collera, tristezza da perdita, disperazione, distacco emozionale.
  • sistema agonistico: si attiva quando vi è la percezione di competizione per un numero limitato di risorse. Si disattiva quando l’altro, il“competitor”, si arrende. Le emozioni che accompagnano questo sistema motivazionale sono: collera, sfida, trionfo, orgoglio, disprezzo, superiorità. Gli ostacoli al raggiungimento dello scopo possono essere: paura da giudizio, vergogna, umiliazione, tristezza, invidia.
  • sistema di accudimento: è attivato con l’offerta di cura a seguito di un “grido di aiuto”da parte di qualcuno, percepito in uno stato di pericolo e vulnerabilità. I comportamenti dell’accudimento sono guidati da: cura, tenerezza protettiva, gioia, senso di colpa o compassione.
  • sistema cooperativo: si attiva quando l’altro viene riconosciuto nella sua unicità e alterità, e percepito come una risorsa nel raggiungimento di obiettivi comuni e condivisi. Le emozioni che accompagnano la cooperazione sono: gioia, condivisione, lealtà, reciprocità, empatia, condivisione, fiducia. Gli ostacoli alla cooperazione possono essere: colpa, rimorso, isolamento e solitudine, sfiducia, odio.
  • sistema sessuale: si attiva o per variabili interne all’organismo, quali assetti ormonali, o per segnali di seduzione da parte di un’altra persona. All’interno di una coppia sessuale, possono manifestarsi successivamente anche altri sistemi motivazionali, arricchendone l’esperienza intersoggettiva. Il sistema sessuale è guidato da attrazione e desiderio erotico, piacere erotico, mutualità erotica, ed è ostacolato da paura, pudore, gelosia.

Dall’attaccamento all’accudimento: chiedere cura e sapersi curare

L’attaccamento si identifica in una richiesta di cura e ricerca di protezione, mentre l’accudimento è orientato dall’offerta di cura, in risposta a una richiesta di aiuto. Questi due sistemi sono fra di loro strettamente collegati: 

  • l’attaccamento: ovvero la ricerca di vicinanza e cura, che orienta tipicamente la motivazione relazionale del bambino verso la madre o verso un’altra figura di attaccamento;
  • l’accudimento, ovvero l’offerta di cura e protezione, che orienta invece le emozioni e i comportamenti tipici della figura adulta verso il bambino.

Le motivazioni sottostanti la richiesta di vicinanza e l’offerta di cura sono innate e rimangono presenti in noi tutta la vita, attivandosi anche in altri tipi di relazioni.

Ogni volta che percepiamo una richiesta di aiuto o di difficoltà da parte di qualcuno,potremmo essere spinti ad aiutare e a dare protezione, motivati dall’accudimento, così come ogni volta che abbiamo bisogno di cura e protezione, potremmo essere motivati dall’attaccamento a cercare conforto.

Nei casi in cui, in infanzia, il genitore abbia risposto al bisogno di attaccamento soddisfacendo le richieste di protezione, cura e vicinanza, in età adulta si svilupperà una percezione di sécome degno d’amore, con fiducia nell’altro, sicurezza e libertà di esplorare l’ambiente circostante, interiorizzandola possibilità di accudire e autoaccudirsi. 

Vi sarà quindi maggiore curiosità e stimolazione a esplorare e intraprendere le relazioni con gli altri anche con altre motivazioni, considerandoli come pari, sviluppando relazioni di reciprocità e cooperazione.

Se invece il bisogno di conforto e vicinanza protettiva non è stato soddisfatto adeguatamente in infanzia, potrebbe svilupparsi un attaccamento insicuro o disorganizzato, in cui vi sarà una percezione di sé comeindegno e non meritevole d’amore,con possibile mancanza di fiducia o, all’opposto, idealizzazione dell’altro, con difficoltà nell’auto-accudimento.

Quale sistema motivazionale “funziona” nella coppia?

La stessa relazione di coppia può essere guidata, in momenti diversi, da diverse motivazioni: accudimento, attaccamento, agonismo, sessualità, cooperazione. 

Nella relazione con il partner, un ruolo di primaria importanza è dato dalsistema motivazionalecooperativo, caratterizzato da: reciprocità, empatia, condivisione di obiettivi, rispecchiamento reciproco, legittimazione delle emozioni dell’altro (riconosciute valide come le proprie) e, al contempo, integrando l’unicità e alterità del partner.

Quando in una relazione di coppia si è maggiormente motivati da ricerca di cura e dalla richiesta di protezione, vi è il rischio di identificare l’altro come figura accudente, riconoscendolo come “il soccorritore”.

Al contrario, quando si è eccessivamente accudenti nei confronti del partner, percependolo come vulnerabile e rispondendo a richieste di aiuto in modo controllante o eccessivamente accudente,si può generare nell’altro un’aspettativa di dipendenza o di salvezza.

Nel funzionamento della coppia, le motivazioni che maggiormente guidano una sana relazione sono quelle di cooperazione: attenzione reciproca, condivisione delle esperienze, costruzione di significati comuni, esplorazione congiunta del mondo, libertà di esprimere le proprie emozioni, riconoscimento degli stati mentali e delle motivazioni dell’altro, percezione dell’altro come pari.

Riconoscere nell’altro le capacità di autocura, autoregolazione, autoconoscenza e le risorse in esso presenti, consente a entrambi i partner di avere un ruolo attivo e flessibile nella coppia: non vi è sempre qualcuno che svolge il ruolo dell’accudente e dell’accudito, ma una flessibilità in questo senso, a seconda delle circostanze. 

Sistemi motivazionali e relazione terapeutica 

I sistemi motivazionali sono innati, ma non rigidi e inflessibili. Ciò consente di poter lavorare sulla percezione di sé e di allenare l’auto-accudimento. In terapia, il paziente può essere motivato inizialmente da una richiesta di aiuto, e quindi di attaccamento, che il terapeuta in un primo momento validerà e riconoscerà, alleandosi con la sua sofferenza, passando quindi dalla percezione di pericolo alla capacità di darsi conforto e prendersi cura di sé, flessibilizzando così la sua idea di impotenza.

Paziente e terapeuta lavoreranno in modo congiunto per perseguire un obiettivo condiviso, attivando il sistema cooperativo, insieme per conseguire un obiettivo comune. In questo modo, la terapia può diventare un’esperienza relazionale correttiva

Articolo a cura della dott.ssa Elisa Bezze psicologa e psicoterapeuta riceve a Saronno presso il centro di psicologia Interapia

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