Cos’è la Terapia dell’Accettazione e dell’Impegno?

Terapia dell’Accettazione e dell’Impegno: l’Acceptance and Commitment Therapy (ACT) venne proposta alla comunità scientifica da Steven C. Hayes e colleghi e si colloca all’interno di quella che è indicata come la terza generazione della terapia cognitiva e comportamentale.

Diversi studi hanno dimostrato l’efficacia degli interventi basati sull’ACT per disturbi depressivi, ansia, fobie specifiche e per altri disturbi di salute mentale.

Terapia dell’accettazione

È una terapia articolata e complessa, con solide basi scientifiche, che si fonda su una teoria del linguaggio e della cognizione “Relational Frame Theory” e sulla tradizione filosofica del Contestualismo Funzionale, che usa strategie esperienziali di accettazione e mindfulness e strategie di impegno nell’azione e cambiamento nel comportamento.

L’acronimo ACT rende i tre principali passi proposti dalla terapia: “Accept thoughts and feelings, Choose directions and Take action”, ovvero Accetta i pensieri e le emozioni, scegli le priorità e agisci.

Terapia dell’accettazione come approccio al disagio psicologico

Questa prospettiva, quindi, propone un approccio al disagio psicologico non diretto alla riduzione dei sintomi ma alla promozione della soddisfazione della vita. La fonte principale di sofferenza è data da una rigidità psicologica caratterizzata da un costante tentativo di controllare, evitare pensieri o sensazioni emotivamente coinvolgenti.

Nell’ACT non ci sono pensieri, sensazioni, emozioni di per sé patologici ma tutto dipende dal “contesto”; all’interno di un contesto di evitamento esperienziale e di fusione cognitiva, pensieri ed emozioni possono diventare disfunzionali, poiché interferiscono con il funzionamento individuale e con la possibilità di vivere in accordo con i propri desideri e valori.

Strategie funzionali di regolazione emotiva

In questo approccio si propongono strategie più funzionali di regolazione emotiva, andando oltre i tentativi di controllo, evitamento e soppressione, promuovendo un atteggiamento di accettazione radicale, aperto e non giudicante verso l’esperienza emotiva, ampliando il repertorio comportamentale per renderlo più flessibile e adattabile anche in presenza di stati emotivi dolorosi, imprescindibili nel corso della vita, al fine di poter perseguire e vivere pienamente le proprie esperienze.

Obiettivi della terapia dell’accettazione

La finalità dell’ACT, quindi, è quello di incrementare la flessibilità psicologica, aiutando la persona ad accettare i propri pensieri ed emozioni, scegliendo di agire in modo efficace, ovvero in linea con i propri valori, intesi come i desideri più profondi, ciò a cui dà importanza e dà senso all’esperienza, anche in presenza di esperienze emotive difficoltose.

I 6 pilastri del trattamento ACT

L’ACT si concentra su sei processi funzionali che contribuiscono ad incrementare la flessibilità psicologica: defusione cognitiva, accettazione, azione impegnata, valori, contatto con il momento presente e sé come contesto, che si contrappongono a sei processi patologici che contribuiscono a mantenere la sofferenza (evitamento esperienziale, fusione cognitiva, sé concettualizzato, mancanza di contatto con momento presente, non chiarezza sui propri valori e comportamenti disfunzionali).

DEFUSIONE COGNITIVA:

Abilità di prendere le distanze dai nostri pensieri e dalle nostre emozioni, in modo tale che non debbano controllare il nostro comportamento. Per esempio: se una persona deve fare una presentazione di fronte ad un vasto pubblico e ha il timore di esporsi, prima di tale evento, potrà notare l’ansia, dalla presenza di alcuni sintomi fisici, insieme a pensieri quali, “non sarò in grado”, “che figura farò”, “non ce la farò mai”, al punto da pensare che sia meglio darsi per malato. Se tali emozioni e pensieri vengono presi alla lettera  – se sei fuso con loro- essi potrebbero avere il controllo sul comportamento, al punto da evitare di presentarsi all’evento. Imparando a distanziarsi da tali pensieri, prendendo consapevolezza che i pensieri sono solo pensieri e le emozioni sono solo emozioni – defondendoti- si inizia a percepire che è possibile agire, ovvero affrontare l’evento, nonostante tali pensieri ed emozioni.

    ACCETTAZIONE:

    Abilità, una volta che ci si è distanziati dai pensieri e dalle emozioni difficili, di fare loro spazio e stare in contatto con esse, agendo verso ciò che è importante per ognuno di noi, piuttosto che rinunciare ai propri valori e mettere in atto azioni tese ad evitare situazioni temute. Il controllare emozioni spiacevoli attraverso strategie quali l’evitamento, la soppressione, l’auto-inganno, portano, in realtà, ad un incremento del malessere e della comparsa di emozioni e pensieri che si volevano sopprimere, mantenendo, pertanto, il problema. Raggiungere tale consapevolezza e imparare a non imporsi all’esperire un’emozione dolorosa, significa imparare a gestire tali emozioni, con strategie alternative basate più sull’accettazione della comparsa di quelle sensazioni che sul tentativo di reprimerle e controllarle. L’accettazione non è tolleranza e non è sinonimo di sopportazione o rassegnazione. Riguarda la disponibilità a stare in contatto con pensieri, immagini ed emozioni, che sono al di fuori della possibilità di controllo, nel qui ed ora, senza giudicarli, aumentando, così il repertorio comportamentale della persona. Non è un atteggiamento passivo, ma un atteggiamento intenzionale di apertura e disponibilità verso l’esperienza provata, il cui scopo non è quello di modificare la forma dell’esperienza ma la sua funzione.

    VALORI:

    I valori sono individualizzati e soggettivi. Si riferiscono al modo in cui ognuno sceglie e tratta come importanti persone, cose e modi di essere che interessano nella vita. Corrispondono ai nostri desideri più profondi su come vogliamo essere e desideriamo entrare in relazione con gli altri. L’identificazione dei valori è il motore del cambiamento; identificare e chiarire i valori personali nel corso della terapia permette alla persona di essere sostenuta da essi nella messa in atto di comportamenti funzionali.

    AZIONE IMPEGNATA:

    Comportamento teso ad avvicinarsi a chi o a che cosa è importante per ognuno, nonostante la presenza di ostacoli, dissolvendo le barriere psicologiche tramite la defusione e l’accettazione. È la conseguenza concreta della scelta di un valore e si riferisce alla capacità di pianificare e mettere in atto un comportamento orientato verso uno scopo e guidato da un valore. Una volta imparato ad accettare le esperienze interne facendo loro spazio e non contrastandole, si individua un’area importante della propria vita e si intraprende un’azione efficace in linea con il proprio valore. Per esempio: una persona che presenta ansia nel prendere mezzi di trasporto pubblico e non riesce ad andare a trovare un amico in difficoltà, apprendendo come gestire la sua ansia, tramite l’accettazione della stessa e la defusione, potrà agire in linea con il suo valore della vicinanza nell’amicizia.

    IL CONTATTO CON IL MOMENTO PRESENTE:

    Processo di prestare attenzione a qualsiasi cosa si presenti nel momento presente, non solo pensieri ed emozioni, ma anche le sensazioni corporee. Ciò permette di incrementare l’effetto sul comportamento dell’ambiente circostante e di ridurre l’effetto di regole verbali disfunzionali che attualizzano situazioni lontane nel tempo. Chiedere ad una persona che è presa dai suoi pensieri e dalle preoccupazioni di notare ciò che sta provando in quel momento, ciò che sta facendo o ciò che sta vedendo, permette di disinnescare la catena di preoccupazioni, rendendola, inoltre consapevole del fatto che ascoltando le proprie preoccupazioni perde il contatto con il momento presente, con le persone intorno e con i propri bisogni e valori.

    SE’ COME CONTESTO:

    Chiamato anche sé che osserva, si riferisce all’abilità di fare un passo indietro e di assumere una prospettiva diversa flessibile su ciò che si pensa, prova, percepisce e fa. Tramite una serie di esercizi la persona fa esperienza della differenza tra la persona stessa e le cose che la preoccupano e creano disagio. Questa abilità di assumere una prospettiva flessibile sulla propria esperienza e sul proprio comportamento è un elemento centrale nella terapia ACT.

    Modalità di intervento della Terapia dell’accettazione e dell’impegno

    In questa terapia il focus è sugli aspetti emotivi ed esperienziali, attraverso i quali si interviene, all’interno della seduta, su modalità disfunzionali di gestione dell’esperienza emozionale.

    La relazione terapeutica è lo strumento attraverso cui il paziente impara ad accettare e stare in contatto con gli stati emotivi, gestendoli in modo funzionale in base ai propri valori. È a partire da questa relazione che si modellano comportamenti nuovi di fronte ad esperienze emotive, che in passato generavano sofferenza e comportamenti sintomatici.

    Strategie della terapia dell’accettazione e impegno

    L’ACT utilizza diverse strategie e tipi di interventi:

    • Interventi esperienziali, costituiti da una serie di esercizi il cui scopo non è quello di eliminare le emozioni ma di favorire ed incrementare una posizione di osservatore: entrare in contatto con l’esperienza emotiva e notare ciò che accade, osservando come si svolge l’esperienza, senza farsi spaventare da essa.
    • Utilizzo di un linguaggio figurato e metaforico: permette di ampliare la visione attraverso cui vedere e dare significato alle cose, suscitando un effetto specifico sul comportamento. Le metafore vengono utilizzate per evocare nuove risposte di fronte a situazioni emotivamente disturbanti, stabilendo nuove relazioni tra stati mentali.
    • Mindfulness: viene utilizzata per favorire il contatto con il momento presente, il distanziamento dal contenuto letterale dei pensieri e una visione di sé più ampia e flessibile.
    • Esposizione in vivo: è sempre guidata dai valori personali il cui scopo è quello di far sperimentare al paziente una vita piena e significativa, ampliando così il suo repertorio comportamentale.

    ACT terapia dell’accettazione e impegno

    L’ACT è una terapia che permette di sviluppare e conservare una certa “flessibilità psicologica”, migliorando la regolazione delle emozioni, a favore della messa in atto di comportamenti intrinsecamente gratificanti e al servizio dei desideri più profondi dell’individuo. Permette di ampliare il repertorio comportamentale in presenza di eventi esterni stressanti e di costruire una vita più ricca e dotata di significato in linea con i propri valori, accettando emozioni spiacevoli, senza lasciarsi controllare dal contenuto dei propri pensieri e stati emotivi.

    Articolo a cura della dott.ssa Ilaria Campostori psicologa e psicoterapeuta presso la sede di Legnano.

    Bibliografia

    Polk, K.L., Schoendorff, B., Webster, M., Olaz, F.O., (2021). La matrice ACT: Guida all’utilizzo nella pratica clinica. Franco Angeli.

    Leathy, R.L., Tirch, D., Napolitano, L.A. (2018). La regolazione delle emozioni in psicoterapia, Guida pratica per il professionista, Ed.It.a cura di C.Maffei, Erickson.

    Barcaccia, B. (2019). Il processo di accettazione nella terapia dell’Accettazione e dell’Impegno (Acceptance and Commitment Therapy, ACT) Rassegna di Psicologia, 36(1), 85–96.

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