Sintomi del Binge Eating Disorder

Il sintomo cardine del disturbo Binge Eating Disorder sono le abbuffate, ovvero l’introduzione, in un tempo limitato, di una quantità di cibo superiore a quella che, persone non affette dal disturbo, mangerebbero nello stesso quantitativo di tempo.

La persona affetta da BED percepisce un vissuto di perdita di controllo sul cibo e una conseguente sensazione di disgusto, tristezza e senso di colpa, in assenza di comportamenti di compensazione.

Tale comportamento, per essere diagnosticato, deve essere vissuto con disagio e per almeno due volte alla settimana per un periodo di 6 mesi.

Fattori di rischio per chi soffre di Binge Eating Disorder

I dati presenti in letteratura indicano un coinvolgimento di diversi fattori nell’insorgenza di BED:

  • genetici
  • neuroendocrini
  • evolutivo attaccamentali, nello specifico attaccamenti insicuri, con madri concentrate sul potere ed invischianti, caratterizzate dall’utilizzare il cibo come risposta polifunzionale per soddisfare ogni bisogno (Brunch, 1973)
  • sociali

Sembrerebbero rivestire un ruolo cruciale le esperienze di vita avverse in epoca infantile, la presenza di disturbi depressivi nei genitori, la tendenza all’obesità e la ripetuta esposizione a commenti negativi riguardanti l’aspetto fisico.

La mente di una persona che abbuffa

Il modello interpretativo cognitivo comportamentale prevede due meccanismi alla base dello scatenamento delle abbuffate:

Il modello del blocco emozionale, secondo il quale l’abbuffata è necessaria per allontanare dalla coscienza le emozioni negative, focalizzandosi su quelle positive indotte dal cibo.

La fuga dalla consapevolezza, secondo cui i pazienti affetti sono convinti, non solo di non essere in grado di tollerare le emozioni negative, ma anche di non poter agire in alcun modo per evitare che si verifichino gli eventi che le inducono.

Il percorso terapeutico per chi soffre di Binge Eating Disorder

L’intervento proposto per il trattamento di questo disturbo è integrato: psicoterapeutico e medico-nutrizionale. Dal punto di vista psicoterapico è fondamentale lavorare sui meccanismi cognitivi ed emotivi alla base del disturbo, vagliando modalità comportamentali più funzionali volte alla gestione dei medesimi.

Per chi fosse interessato è possibile richiedere un consulto o ricevere maggiori informazioni presso una delle nostre sedi chiamando  02 33296 673 o  375 56 81 922 

Bibliografia

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