Il Fear of missing out, meglio conosciuto con l’acronimo FoMo, è un fenomeno che gli studiosi ed i ricercatori hanno iniziato a studiare dal 2004, con il diffondersi sempre più significativo dei Social Network. 

Przybylski (2013) definisce il fenomeno come “la paura di essere tagliati fuori, estromessi da esperienze ed eventi piacevoli che vivono gli altri, dalle quali si è esclusi” e alle quali si guarda solo da spettatore esterno, tramite i Social Network. 

In realtà, la paura di sperimentare esclusione sociale ed il malessere conseguente hanno radici molto antiche perché sono da sempre presenti nella storia di vita dell’uomo nelle diverse generazioni ed ere storiche; tuttavia, la possibilità consentita dai Social Network di avere una finestra sempre aperta sulle vite altrui, aumenta la probabilità di fare esperienza di questo fenomeno psicologico. 

Il Fear of missing out, comporta, quindi, il vivere costantemente un confronto con la vita degli altri, che dai Social Media appare più interessante, intrigante, felice, spensierata, e di vivere di conseguenza una mancanza. 

Di cosa? Della soddisfazione dei propri bisogni sociali, che risulta associata a stati di disagio, in quanto contrasta con il benessere che ognuno di noi vive quando ha la percezione di sperimentare relazioni sociali soddisfacenti. 

Questo, tuttavia, non disincentiva il comportamento di “controllo” delle vite degli altri sui Social, in un’ottica di protezione del proprio benessere personale. Anzi, diverse ricerche dimostrano come il FoMo sia associato ad un continuo e ad un sempre maggiore investimento nei Social Media (Scott, 2022). Secondo Elhai (2021), questa modalità di comportamento può essere spiegata dal fatto che l’aggiornamento costante della pagina social consente una momentanea riduzione dell’ansia sperimentata in relazione alla possibilità di esclusione dalle esperienze altrui; in altre parole si considera verità che il fatto di essere costantemente connessi permetta di avere la conferma di non sentirsi esclusi. Tuttavia, comporta un costante mantenimento del comportamento disfunzione di controllo, una esposizione continua a tali contenuti e di conseguenza ad un aumento di malessere.

Quali sono i sintomi maggiormente riportati da chi sperimenta FoMo?

Il soggetto vive una forma di ansia eccessiva e insonnia dovuta al continuo desiderio di essere connesso e di osservare la vita degli altri. Inoltre, si trova frequentemente impegnato in una attività ruminativa in cui non riesce ad interrompere il pensiero sulla propria condizione di esclusione e mancanza generato in risposta ai contenuti ai quali si espone sui Social Media. 

Questo aumenta la probabilità di esperire sia vissuti di solitudine e tristezza, potenzialmente già sperimentati nella realtà, che una riduzione di autostima, che, per alcuni soggetti più vulnerabili, possono preparare il terreno allo sviluppo di sintomi depressivi (Gupta, Sharma, 2021). 

Come conseguenza vi è ridotto investimento nelle relazioni sociali reali, evitamento ed una maggiore chiusura nei confronti degli altri.

Inoltre, l’esperienza costante di invidia di fronte alla percezione di una migliore vita altrui comporta la percezione di una riduzione della propria qualità di vita (Gupta, Sharma, 2021). 

E’ importante considerare come la FoMo sia anche connessa con il rischio di sviluppare dipendenza dai Social Network e dall’utilizzo del device.

Quali possibili interventi possono essere attuati per trattare il FoMo?

Il trattamento CBT si configura come un valido intervento per la gestione di tale problematica in quanto permette di divenire consapevoli, lavorare e mettere in discussione i contenuti e le modalità di pensiero attivate in risposta all’esposizione ai contenuti che il soggetto legge ed interpreta come esclusione. La consapevolezza delle proprie modalità di pensiero, inoltre, consente di elaborare aspettative più realistiche riguardanti le relazioni online e di normalizzare alcune esperienze che il soggetto vive come dolorose.

Inoltre, questa modalità di trattamento permette di acquisire tecniche di gestione emotiva degli stati d’ansia, di regolare i comportamenti ripetitivi di controllo e di trovare delle valide alternative di gestione della propria quotidianità, in modo che si possa fare esperienza di investimento e soddisfazione nella realtà offline.

Ricerche

BIBLIOGRAFIA

Elhai, J., Yang, H., & Montag, C. (2021). Fear of missing out (FOMO): overview, theoretical underpinnings, and literature review on relations with severity of negative affectivity and problematic technology use. Brazilian Journal Of Psychiatry, 43(2), 203-209. 

Gupta, M. e Sharma, A. (2021). Fear of missing out: A brief overview of origin, theoretical underpinnings and relationship with mental health. World J Clin Cases 2021 July 6; 9(19): 4881-4889 

Przybylski AK., Murayama K., DeHaan CR. e Gladwell V. (2013). Motivational, emotional, and behavioral correlates of fear of missing out. Computer and Human Behaviour 2013; 29: 1841-1848 

Ryan RM, Deci EL. (2000). Self-determination theory and the facilitation of intrinsic motivation, social development, and well-being. Am Psychol 2000; 55: 68-78 

Scott, E. (2022). How to Deal With FOMO in Your Life- The Origin of FOMO and How It Affects Our Health. 

 

Articolo Scritto dalla dott.ssa Chiara Mariani

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