Che Cos’è il ghosting?

Jennice Vilhauer definisce il ghosting come quel fenomeno per cui all’interno di una relazione amorosa o amicale uno delle due parti sparisce e interrompe drasticamente i contatti con l’altra, senza alcun tipo di spiegazione (Vilhauer, 2015).

È pertanto una strategia indiretta di interruzione del rapporto che prevede l’utilizzo di canali di mediazione (Le Febvre et al., 2019).

Vilhauer afferma che questa modalità relazionale non risulti essere nuova, ma che sia diventata più frequente e invalidante con il diffondersi dei social media e delle applicazioni di dating online; infatti, questi media comportano una maggior scelta di potenziali partner, un incremento di distanza e forniscono un anonimato che rende più facile “scomparire”, anche a fronte della ridotta rete sociale “reale” condivisa (Yeo & Fung, 2016, Vilhauer, 2015).

L’assenza di amicizie in comune ed il fatto di viversi la relazione online in solitaria, riduce la possibilità di sentirsi giudicato dal gruppo per comportamenti relazionali socialmente non accettati e può quindi facilitare la messa in atto di azioni inadeguate (Tong & Walther, 2011). Inoltre, la possibilità di interagire con un numero potenzialmente alto di individui nella realtà virtuale, può comportare l’esperire un senso di diffusione che porta a dimenticare o ridurre il valore e la specificità del singolo con cui si interagisce, che diventa “uno tra i tanti”.

Chi è colui che mette in atto tale comportamento? 

È difficile individuare il funzionamento prototipico delle persone che con maggiore facilità ricorrono al ghosting.

Tuttavia, emerge che siano quegli individui che presentano una certa difficoltà a gestire il proprio vissuto emotivo e a condividerlo, tale per cui risulta per loro più facile ricorrere ad una strategia di evitamento e fuga, piuttosto che riflettere sulla propria dimensione interna e comunicarla.

Inoltre, presentano una ridotta sensibilità e capacità di comprendere l’effetto emotivo che tale tipologia di comportamento possa avere nei confronti della persona che lo subisce. Si evidenzia, quindi, una difficoltà ad essere autentico, un ridotto interesse o una incapacità a prendersi cura del legame (Freedman et al, 2018), un evitamento di intimità relazionale.

Uno studio effettuato dall’Università di Padova ha messo in luce che chi attua principalmente questo tipo di comportamento, che è anche chi predilige relazioni occasionali e fugaci, ha più probabilità di avere tratti di machiavellismo, narcisismo e psicopatia (Jonason, 2021).

Un altro fattore da considerare fa riferimento al fatto che l’aver subito ghosting oppure aver scoperto che amici o conoscenti ne sono stati oggetto, desensibilizza al fenomeno stesso e aumenta la probabilità di metterlo in atto.

Quali sono le conseguenze del ghosting?

Rabbia, senso di colpa, sensazione di essere stati usati, non rispettati, ruminazione sugli eventi passati, sui propri potenziali errori, sono solo alcuni dei risvolti emotivi e dei processi cognitivi che si innescano in chi subisce il fenomeno del ghosting. Quest’ultimo si presenta, a tutti gli effetti, come un episodio di rifiuto sociale, che, se ripetuto nel tempo o sperimentato da individui con bassa autostima, può portare ad una ulteriore diminuzione della stessa e ad una perdita di fiducia nel rapporto con gli altri.

La tendenza, inefficacie e dolorosa, a ruminare sul fenomeno risponde all’esigenza di conferire una spiegazione al fenomeno subito per controbilanciare la sensazione di disorientamento generata dal fenomeno stesso. Non sapere la motivazione che ha spinto l’altro del rapporto a concluderlo, non essersi confrontati, non permette il processo di elaborazione cognitiva ed emotiva della “fine”, fondamentale per poter superare l’interruzione del rapporto. La ruminazione comporta che tali contenuti non elaborati si mantengano sempre presenti al centro dell’attenzione del soggetto e questo comporta un malessere ed una disregolazione a livello emotivo.

Questo stato di malessere, le ricerche qualitative dimostrano, aumenta all’incrementare del tempo condiviso, sia online che offline.

È sempre male il ghosting?

Non rientrano nel fenomeno del ghosting, così come esposto sopra, tutte quelle condizioni in cui l’interruzione della comunicazione e del rapporto con l’altro avviene in seguito a situazioni di abuso, manipolazione e mancato rispetto di confini personali specificatamente definiti. In queste condizioni, l’interruzione della relazione risulta una strategia efficace per porre fine a delle modalità relazionali disfunzionali e malsane.

Articolo a cura della Dott.ssa Chiara Mariani psicologa presso la sede di Legnano del Centro InTerapia

BIBLIOGRAFIA

  • Freedman G., Powell D. (2018). Ghosting and destiny: implicit theories of relationship predict beliefs about ghosting. Journal of Social Personal Relationships.
  • LeFevbre L., Resner R., Allen M. Parrish C., (2019). Ghosting in emerging adults’ romantic relationship: the digital dissolution disappearance strategy.Imagination, cognition and Personality.
  • Jonason, P.K., Kazmierczak, I., Campos, A.C., Davis, M.D. (2021). Leaving without a word: Ghosting and the Dark Triad traits. Acta Psychologica, Elsevier.
  • Tom Tong, S., Walther, J. B. (2011). Just say ‘‘no thanks’’: Romantic rejection in computer-mediated communication. Journal of Social and Personal Relationships, 28(4), 488-506.
  • Vilhauer, J. (2015). Why ghosting hurts so much. Psychology Today.
  • Yeo, T. E. D., & Fung, T. H. (2016). Relationships form so quickly that you won’t cherish them: Mobile dating apps and the culture of instantaneous relationships. In Proceedings of the 7th 2016 international conference on social media & society (pp. 1-6).
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