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IPOCONDRIA O DISTURBO D’ANSIA PER LA SALUTE

Articolo di Federica Ferrari

21 Set 21

 

“Faccio spesso delle visite mediche perché avverto continuamente dei sintomi fisici che mi preoccupano, potrebbero essere il segnale di una grave malattia”

Questo è uno dei tanti pensieri tipici di chi si preoccupa eccessivamente per la propria salute.

Preoccuparsi per la propria salute, avere paura di soffrire o di morire è assolutamente normale, diventa un disturbo quando questa preoccupazione si manifesta come continua ed eccessiva. Innocui o comuni sintomi fisici possono innescare la convinzione di essere affetti da una grave patologia e di conseguenza vengono fatti numerosi esami diagnostici e visite specialistiche alla ricerca di una diagnosi. Questa condizione è conosciuta come “ipocondria” o “disturbo d’ansia per la salute”.

Chi soffre di ansia per la salute:

  • passa molto tempo a preoccuparsi per la propria salute senza reali motivi per farlo;
  • cerca rassicurazioni da parte di altre persone;
  • controlla spesso il proprio corpo alla ricerca di sintomi o di capire meglio l’entità del dolore;
  • ritiene che la sua vita sia molto condizionata da queste preoccupazioni;
  • evita attività o situazioni che parlano di malattie, o al contrario, ricerca spesso informazioni sui sintomi che ha per trovare spiegazioni.

Ci sono fattori di ordine bio-psico-sociale che rendono alcuni individui più predisposti di altri a sviluppare il disturbo e per risolvere il problema è bene cominciare a pensare che si tratti di una questione di ordine psicologico e rivolgersi a specialisti del settore.

Il trattamento cognitivo-comportamentale per il disturbo d’ansia per la salute prevede come prima cosa che si portino alla luce i meccanismi psico-comportamentali che alimentano l’ansia e si inquadri il funzionamento del paziente in modo personalizzato. Successivamente, a livello cognitivo si impara a ristrutturare in modo realistico le preoccupazioni per le malattie e a livello comportamentale a evitare specifici comportamenti che alimentano il circolo vizioso dell’ansia, come ad esempio fare continue visite mediche o controllare il proprio corpo.

Articolo scritto dalla dott.ssa Federica Ferrari psicologa e psicoterapeuta

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