Le relazioni, lo sappiamo, sono un terreno complicato fonte di emozioni a volte anche opposte e ambivalenti.

Esperienze dolorose possono causare, per alcuni, una certa paura delle relazioni. Infatti nonostante questo sentimento sia associato a tantissime emozioni anche positive, avere paura di innamorarsi può essere normale se consideriamo che l’amore ci espone a dei “rischi” e dunque ci rende più soggetti anche ad eventuali sofferenze.

Questa paura di affezionarsi, la paura di soffrire e la paura in generale dell’amore e di tutto quello che un sentimento come questo può comportare, può impedire a qualcuno di vivere al meglio le relazioni e diventare anche invalidante e condizionare la vita. In questo caso la paura di amare può diventare filofobia, o paura dell’amore/paura di amare. Ma non solo. Philia deriva dal greco e descrive un amore reciproco, dato e ricevuto, ricambiato e condiviso. Ecco perché, quando parliamo di filofobia, si intende sia la paura di amare ma anche la paura di essere amati, quindi del legame affettivo in sé.

Ho paura di innamorarmi: per la filofobia possiamo parlare di sintomi?

Per filofobia quindi si intende la paura intensa e persistente di innamorarsi o di stare in una relazione sentimentale. Nonostante il termine faccia riferimento alle fobie, questa condizione non rientra specificatamente nel DSM-5 e negli altri manuali diagnostici. Ma come si manifesterebbe? 

La relazione, che quindi rappresenta l’oggetto fobico, è vissuta come minacciosa, nonostante si ricerchi la vicinanza affettiva dell’altro che poi però non si riesce a gestire (a differenza degli individui anaffettivi che invece non desiderano una relazione perché non riescono a provare il sentimento). Tale distinzione è fondamentale perché gli individui che hanno paura d’amare sentono il bisogno d’affetto anche se poi lo temono, infatti i sintomi compaiono quando il legame si stabilizza e quindi quando si verifica realmente la possibilità di lasciarsi realmente andare al sentimento.

I vissuti principali sono la tendenza ad evitare situazioni che coinvolgono affetti romantici, temere il rifiuto amoroso e manifestare ansia all’idea di stabilire legami profondi. Inoltre, può essere presente instabilità relazionale; bassa autostima in amore; evitamento dell’intimità, sessuale ed emotiva; eccessiva preoccupazione per il futuro delle relazioni; difficoltà a fidarsi degli altri. Questi segnali hanno effetti negativi sulla qualità della vita e sulle opportunità di costruire connessioni significative. Chi manifesta la paura di amare, e di essere feriti in amore, può adottare una serie di comportamenti che riflettono la resistenza e l’ansia legate alle relazioni romantiche, tra cui 

  • Mettere una distanza emotiva, per proteggersi dal possibile dolore causato dalla paura di essere rifiutati o dalla paura dell’abbandono
  • Evitare le situazioni sentimentali, tenendosi cioè lontani da situazioni che implicano un impegno emotivo profondo o invece scappando per paura di innamorarsi
  • Sabotare le relazioni, arrivando in certi casi a comportarsi in modo tale rendere complicata la possibile relazione e creando così una sorta di autosabotaggio alimentato da sentimenti di insicurezza e inadeguatezza
  • Avere paura dell’intimità, manifestando una possibile difficoltà ad aprirsi emotivamente e ad accettare l’intimità, proprio perché si ritiene incapace di amare ed essere amato
  • Testare costantemente la relazione, cercando continuamente conferme di amore e impegno da parte del partner, per rassicurarsi e lenire la propria ansia. 

La filofobia può avere cause profonde e complesse, spesso associate a esperienze di tradimenti, abbandoni o relazioni disfunzionali. Un altro fattore sembra essere il ricorso a modelli comportamentali appresi da figure significative dell’infanzia, come genitori o caregiver, che possono condizionare le conoscenze e previsioni di fiducia e intimità dell’altro. In alcuni casi ancora, la filofobia può essere collegata a disturbi d’ansia generalizzata o depressione. Le cause possono variare da individuo a individuo, spesso, è infatti una combinazione di diversi fattori.

Come aiutare chi ha paura di amare

Se stiamo vivendo un’esperienza emotiva con una persona filofobica, il primo aspetto da tenere a mente è la sua presunta incapacità di amare e la paura di instaurare relazioni sentimentali durature.

Come essere di aiuto?

Una prima indicazione è di relazionarsi con molta sensibilità ed empatia, rispettandone i tempi e i limiti emotivi, evitare di forzare troppo situazioni romantiche, concedere il tempo necessario per costruire una fiducia reciproca, comunicare in modo aperto e creare uno spazio sicuro per condividere le proprie emozioni, mostrare comprensione e pazienza senza giudicare o criticare, sostenere la persona nei passi compiuti, mantenere un atteggiamento positivo e costruttivo, incoraggiare i preziosi piccoli passi verso il superamento delle paure. 

Ricordiamo però che affrontare la filofobia richiede una consapevolezza profonda di questi comportamenti e un impegno nell’esplorare le cause sottostanti. Per farlo, un supporto terapeutico, può essere molto utile per esplorare le radici emotive profonde, che possono essere legate a esperienze passate o traumi.

Bibliografia

Fromm, E. (2000). The art of loving: The centennial edition. A&C Black.

Ghezzani, N. (2012). La paura di amare. Capire l’anoressia sentimentale per riaprirsi alla vita (Vol. 235). FrancoAngeli.

Articolo a cura della dott.ssa Pamela Ciociola Psicologa e psicoterapeuta

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