Cosa si intende per adolescenza?

Con il termine adolescenza si fa riferimento a una fase del ciclo di vita. È un concetto dinamico che interessa tre dimensioni differenti – biologica, psicologica e sociale – che varia nel tempo e secondo la cultura di riferimento.

Inizio e fine dell’adolescenza

È difficile delinearne il momento di inizio e di fine, si definisce come range tra i 10 e 18 anni. L’inizio coincide con lo sviluppo puberale, fase in cui avvengono le prime trasformazioni corporee per i cambiamenti ormonali. Solitamente questo momento si manifesta nella femmina con la comparsa del menarca. Nel maschio ha una grande variabilità individuale ed avviene indicativamente più tardi delle femmine, spesso si identifica con l’aumento della peluria, il cambiamento della voce e della statura.

Stabilire una data di fine risulta ancora più difficile. Venne spesso indicata con la maggiore età – 18 anni – questa rimane però una data “simbolica” soprattutto dati i cambiamenti nella vita dei giovani degli ultimi decenni.

Adolescenza: perché viene definito come un periodo molto importante?

In tale fase di vita vi sono diverse tappe fondamentali che conducono alla formazione della personalità e del senso identitario.

Oltre al cambiamento fisico, in questa fase emerge la dimensione della sessualità, avviene il processo di individuazione, si passa dalla dimensione familiare a quella del gruppo dei pari.

Questo periodo è inoltre caratterizzato dalla difficoltà nella gestione emotiva e da azioni impulsive, aspetti correlati al fatto che la maturazione delle aree cerebrali avviene in maniera non omogenea e con tempi diversi. L’ultima sono le aree prefrontali – strutture cerebrali coinvolte nei processi cognitivi e nella regolazione dei comportamenti.

Quanto è importante il corpo negli adolescenti?

Durante questa fase il corpo subisce una metamorfosi – si passa da un corpo di bambino a quello di donna e di uomo. Il senso di inadeguatezza che si sperimenta a quest’età spesso può essere correlato alle nuove forme, alla peluria, alla barba, ai nuovi odori, alla sudorazione, ad un nuovo timbro di voce.

Inoltre in questo momento si iniziano a sperimentare emozioni nuove, più complesse e più forti.

Adolescenza

Che funzioni acquista il corpo negli adolescenti?

È molto frequente la relazione tra corpo e sofferenza emotiva, basti pensare al mal di pancia, gli svenimenti, il mal di testa proprio prima di situazioni che si temono (interrogazioni, verifiche, …). Nell’adolescenza il corpo può diventare un mezzo per gestire le emozioni, per esprimere o placare la propria sofferenza. Grazie al corpo l’adolescente può trovare qualcosa per sperimentare il suo controllo, per allontanarsi o annullare la sensazione di angoscia.

Corpo degli adolescenti e disturbi alimentari

Tra le patologie e i comportamenti più comuni negli adolescenti e con il coinvolgimento del corpo vi sono i disturbi alimentari (DA), gli atti di autolesionismo e l’uso di droghe.

Nei DA il ragazzo/a gestisce le sue emozioni tramite il controllo della propria fisicità oppure usa il cibo per “non sentire” la sofferenza emotiva – pensiamo ad esempio all’abbuffata tipica della Bulimia Nervosa.

Nell’adolescenza si può entrare in contatto, anche tramite il contesto dei pari, con le droghe. L’uso di queste può essere ricercato per “sballarsi”, per “non sentire” la sofferenza emotiva o “sentirsi più forti”. Anche in questo caso quindi le droghe, e il corpo di conseguenza, diventano un modo per gestire le emozioni più complesse.

Infine gli atti autolesivi – recarsi un dolore fisico in diverse forme (picchiarsi, tagliarsi, bruciarsi) – possono acquisire una funzione importante e “sempre disponibile” per tacere e sopprimere una sofferenza psicologica: un taglio può permettere al ragazzo di “decentrare” o  “annullare” l’angoscia che sperimenta e dalla quale si sente oppresso.

 

Cosa fare quando emergono questi comportamenti?

Si comprende come, per quanto poco utile e funzionale, il corpo e tali comportamenti hanno una funzione per i ragazzi e spesso è l’unico modo che conoscono per stare meglio.

Un percorso terapeutico può aiutare il ragazzo a riconoscere come questi comportamenti siano un modo che usa per la gestione emotiva, riconoscere gli svantaggi e trovarne alternativi più funzionali.

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Giada Sera – Psicologa Psicoterapeuta

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