La Depressione

La depressione è un disturbo molto frequente che implica delle alterazioni significative del tono dell’umore accompagnate da altri sintomi di natura sia somatica che psicologica, con un quadro complessivo che compromette il funzionamento sociale e lavorativo dell’individuo. I sintomi depressivi infatti causano una profonda sofferenza, le persone di solito vedono se stesse, l’ambiente circostante e il proprio futuro in modo negativo, e di conseguenza la vita e le relazioni risultano danneggiate. I sintomi possono essere di intensità lieve o grave, possono protrarsi per poco tempo o a lungo, essere reattivi ad un evento esterno o di natura intrapersonale. 

La depressione clinica, o depressione maggiore, è un quadro clinico in cui è presente un marcato e duraturo umore depresso o perdita di interesse, insieme ad altri specifici sintomi fisici e mentali, quali difficoltà a dormire, scarso appetito, diminuita concentrazione e sentimenti di impotenza e inutilità. La diagnosi di depressione è presente solo quando alcuni di questi elementi sono presenti contemporaneamente per almeno due settimane, interferendo significativamente con la capacità di svolgere le diverse attività quotidiane.

Sintomi della depressione

Come si manifesta e quali sono i sintomi della depressione?

Le persone depresse riferiscono la presenza di un tono dell’umore basso per più di due settimane.

Quando siamo in una situazione di lieve entità i sintomi non sono sempre pervasivi, ad esempio alcune situazioni piacevoli potrebbero aumentare il tono dell’umore.

Nella depressione grave, invece, il tono basso dell’umore perdura quasi tutto il tempo indipendentemente da quello che accade. Altra caratteristica principale è la tendenza a valutarsi in maniera negativa, con vissuti di inadeguatezza e indesiderabilità, di essere sbagliati.

Anche l’ambiente esterno e le persone circostanti alimentano la sofferenza e questo modo di percepirsi. Per fare diagnosi di depressione maggiore è necessario che 5 (o più) dei seguenti sintomi siano stati presenti quasi ogni giorno e per lo stesso periodo di 2 settimane e rappresentino un cambiamento rispetto al funzionamento precedente; almeno uno dei sintomi è (1) l’umore depresso oppure (2) la perdita di interesse o piacere.

lista Sintomi

  1. Umore depresso per la maggior parte della giornata
  2. Significativa diminuzione di interesse o piacere in tutte, o quasi tutte, le attività
  3. Significativa perdita di peso senza che si segua una dieta oppure aumento di peso, oppure diminuzione o aumento di appetito
  4. Insonnia o ipersonnia
  5. Agitazione o rallentamento psicomotorio
  6. Stanchezza o perdita di energia
  7. Sentimenti di inutilità o eccessivi o inappropriati sensi di colpa
  8. Diminuita capacità di pensare o concentrarsi, o indecisione
  9. Ricorrenti pensieri di morte (non solo paura di morire), ricorrente ideazione suicidaria senza uno specifico piano, tentato suicidio oppure uno specifico piano per suicidarsi

Come si vede, i sintomi depressivi possono essere raggruppati in quattro principali categorie.

Prima categoria

La prima è costituita da sintomi di tipo somatico e fisiologico, che hanno a che fare con le sensazioni fisiche e il corpo, per esempio insonnia, ridotto appetito, ridotta energia, ecc.

Seconda categoria

Nella seconda categoria rientrano i sintomi di tipo cognitivo (pensieri), per esempio pensieri di mancanza di valore, inadeguatezza, isolamento, suicidio, ecc.

Terza categoria

Nella terza categoria rientrano i sintomi di tipo emotivo, per esempio sentimenti di tristezza, ansia, perdita di speranza, ecc.

Quarta categoria

La quarta categoria di sintomi ha a che fare con il comportamento e con le azioni, per esempio non uscire, stare a letto, evitare le situazioni, piangere, ecc.

Le cause

Le cause che portano all’insorgenza di un disturbo depressivo sono varie e complesse. Ad oggi la letteratura identifica un quadro multifattoriale con una combinazione di diversi fattori:

  • genetici,
  • biologici,
  • ambientali
  • psicologici

che possono costituire fattori di rischio e protettivi riguardo l’esordio e il mantenimento della patologia. 

Costrutti psicopatologici della depressione

Dal punto di vista cognitivo è possibile identificare delle caratteristiche psicologiche cognitivo-emotive comuni.

Vi è prima di tutto una tendenza a valutarsi negativamente, auto-criticandosi e denigrandosi: la persona si sente inadeguata, fallita, di poco valore, sfortunata, vittima degli eventi difficili della quotidianità.

In secondo luogo vi è un pervasivo pessimismo: si riscontra frequentemente la tendenza a vedere se stessi, il mondo e il futuro in modo estremamente negativo; con previsioni sfavorevoli che mantengono l’attenzione solo sugli aspetti negativi di sé e delle proprie esperienze.

Vi sono anche specifiche modalità di pensiero e comportamenti dei pazienti con disturbi depressivi che favoriscono lo sviluppo di circoli viziosi e che, dunque, mantengono nel tempo l’umore depresso, come ad esempio la ruminazione. La ruminazione consiste in una modalità di pensiero ripetitiva riguardante le cause e le conseguenze del propri problemi e delle proprie difficoltà, con un focus specifico sugli eventi del passato. Un altro comportamento spesso presente è la tendenza a ritirarsi, ridurre o evitare i contatti sociali, le normali attività quotidiane e i compiti.

La riduzione della motivazione accompagnata da un aumento della passività guidata dalla convinzione di non essere capaci porta di solito a vivere con molta fatica le attività quotidiane, che vengono quindi rimandate e sentendosi di conseguenza ancora più incapaci e falliti.

Questo rappresenta un circolo vizioso in cui l’evitamento/isolamento mantiene l’umore depresso perché non permette di sperimentare brevi stati positivi né di vivere esperienze piacevoli e gratificanti.

Trattamento e cura della depressione

Il trattamento dei disturbi depressivi comprende un approccio psicoterapico e/o farmacologico. Nello specifico, la terapia cognitivo-comportamentale si focalizza soprattutto sui modi in cui il soggetto interpreta gli eventi che accadono, vi reagisce e valuta se stesso; si propone di aiutare il paziente a identificare e modificare i pensieri e le convinzioni negative che ha su se stesso, sul mondo e sul futuro, ricorrendo a specifiche tecniche sia cognitive che comportamentali.

Modifica dei pensieri

La modifica dei pensieri automatici negativi migliora la regolazione del tono dell’umore e contribuisce a modificare i comportamenti, che a loro volta influiranno positivamente sui pensieri. Contestualmente si programma un intervento terapeutico anche rispetto alle azioni quotidiane del paziente, attuando gradualmente dei cambiamenti inversi rispetto all’isolamento e inattività. 

Bibliografia

American Psychiatric Association. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – Quinta Edizione. A cura di Biondi M. Raffaello Cortina Editore, Milano 2014.

http://www.dsm5.org/documents/changes%20from%20dsm-iv-tr%20to%20dsm-5.pdf

https://www.nice.org.uk/Guidance/cg90

Blaney, P. H., & Millon, T. (2009). Oxford textbook of psychopathology. New York: Oxford University Press. Chicago (Author-Date, 15th ed.).

Beck, A. T. (1976). Cognitive therapy and emotional disorders. New York: Meridian. Trad it. Principi di terapia cognitiva. Roma: Casa Editrice Astrolabio, 1984.

Wells, A. (2008). Metacognitive Therapy for Anxiety and Depression. New York: Guilford Press.

Autore

Articolo a cura della dott.ssa Pamela Ciociola psicologa e psicoterapeuta presso la sede di Legnano

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