L’attenzione rivolta ai disturbi d’ansia negli ultimi anni ha permesso di farne conoscere in maniera più approfondita la sintomatologia, di effettuare diagnosi più accurate e di sviluppare trattamenti più mirati.

In questo articolo sarà possibile avere delle informazioni dettagliate sui disturbi d’ansia facendo riferimento agli studi condotti in tutto il mondo negli ultimi anni. 

Cos’è esattamente l’ansia?

L’ansia è un’emozione che si presenta quando si percepisce un pericolo o si vive una situazione transitoria di forte stress: un esame, un colloquio di lavoro, un referto medico o l’incontro con nuove persone.

Il corpo risponde a queste situazioni ponendoci in uno stato di allerta che tenderà ad attenuarsi non appena “la minaccia” non sarà più considerata tale.

Le persone con disturbi d’ansia non sono in grado di lasciare andare le loro preoccupazioni e rimangono intrappolati in questo stato di costante allerta.

Entriamo più nel dettaglio per approfondire questa tematica: un individuo potrebbe sentirsi così preoccupato ed impaurito da manifestare difficoltà respiratorie. Questa manifestazione d’ansia eccessiva determina un’emozione negativa sull’individuo che teme fortemente per la sua sopravvivenza.  Si tratta di un attacco di panico. 

Generalmente capita che la paura di rivivere questa condizione venga associata ad un luogo (ambiente in cui si manifesta l‘attacco di panico) e ad una situazione, ed è per questo che l’individuo evita circostanze che possano ricondurlo all’avvenimento passato.  

In alcuni individui l’ansia e la preoccupazione si insinuano nelle loro menti, attaccandoli senza preavviso, senza che ci siano delle situazioni che ne giustificano questa condizione. Questo è un disturbo d’ansia generalizzato.

Quanto consideri la tua ansia eccessiva?


Per rispondere accuratamente guarda dentro di te e considerare quanto segue:
– “Da quanto tempo provi questa sensazione?
Quello che è importante notare è quanto questo stato d’ansia perduri nel tempo e quanto sia opportunamente contestualizzato: usando gli esami come esempio, è normale sentirsi preoccupati mentre si svolge la prova ed è normale sentirsi preoccupati mentre si aspetta che arrivino i risultati.

Tuttavia, se la tua ansia prende il sopravvento già una settimana prima che si svolga l’esame o sei in preda al panico dal momento dell’esecuzione fino all’ esposizione degli esiti, non è sano. Questa prolungata condizione di stress causa al nostro corpo uno squilibrio ormonale che determina stanchezza, irritabilità e agitazione.

  • “Le tue preoccupazioni sono proporzionate?”

Successivamente, dovresti considerare se le tue paure sono correlate alla situazione che stai vivendo. Le persone che soffrono di un disturbo d’ansia spesso percepiscono una situazione come più pericolosa di quanto non sia.

Ad esempio, commettere un piccolo errore di fronte ai propri amici dovrebbe causare solo un imbarazzo momentaneo da smorzare con una semplice risata o con delle rapide scuse. Tuttavia, le persone che soffrono di ansia rimuginano per giorni o mesi su quanto accaduto dando un peso eccessivo alla questione. In questa situazione, la mente sta entrando in modalità sopravvivenza, cercando di riparare ad un danno, che in realtà non è mai stato commesso.

  • “Stai evitando situazioni?”

Continuando con lo stesso esempio: potresti convincerti che la tua presenza non sia gradita ad un tuo amico. Questa situazione ti rende ansioso, ed eviti di frequentare qualsiasi posto in cui potresti incontrarlo.

Per non trovarti in situazioni che ti causano ansia, stai riducendo la tua libertà e modificando le tue abitudini quotidiane pur non volendolo.

  • “La tua vita è piena di preoccupazioni che non puoi controllare?”

Se valuti che durante l’ultima settimana o nei mesi trascorsi o nell’intero anno passato, la maggior parte del tempo sia stato vissuto provando ansia, è importante pensare che il tuo equilibrio fisico e mentale stia vacillando. L’ansia costante o estrema mostra che il tuo corpo non può regolare gli ormoni dello stress.

Diversi tipi di disturbo d’ansia
Esistono molti tipi diversi di disturbi d’ansia.
Qui discuteremo i più comuni, spiegando cosa sono e i loro sintomi mentali e fisici.

Disturbo d’ansia generalizzato
Il disturbo d’ansia generalizzato (GAD), è più il più comune tra i  disturbi d’ansia, il 5,7% degli adulti statunitensi lo ha sperimentato nel corso della propria vita.

Le persone con GAD si sentono costantemente ansiose o manifestano episodi d’ansia più volte al giorno, vivendo frequentemente intense emozioni negative.

I sintomi fisici di GAD sono:

  • Sentirsi irrequieti
  • Sensazione di affaticamento o stanchezza costante
  • Muscoli doloranti a causa della tensione 
  • Aumento della frequenza cardiaca
  • Mancanza di respiro
  • Nausea e diarrea
  • Tremori e contrazioni
  • Sudorazione
  • Difficoltà a dormire

I sintomi mentali del GAD sono:

  • Avere ansia costante per più di 6 mesi
  • Difficoltà a gestire le preoccupazioni
  • Vivere un senso di pericolo imminente
  • Irritabilità
  • Difficoltà di concentrazione
  • Difficoltà di memoria

Disturbo di panico

I disturbi di panico sono caratterizzata da uno stato pervasivo e travolgente di ansia. Le manifestazioni fisiche sono simili a quelli di un attacco di cuore, pertanto chi ne soffre teme fortemente per la sua sopravvivenza. La durata dell’episodio è di circa un minuto prima che si torni ad uno stato mentale più calmo.

Gli attacchi possono verificarsi in qualsiasi momento e non è raro che le persone sperimentino GAD in risposta al loro disturbo di panico.

Circa il 2,7% degli adulti statunitensi soffre di attacchi di panico, le donne in numero maggiore rispetto agli uomini.

I sintomi fisici dei disturbi di panico sono:

  • Battito cardiaco accelerato
  • Mancanza di respiro
  • Dolore al torace
  • Sudorazione
  • Mal di stomaco
  • Muscoli doloranti

I sintomi mentali dei disturbi di panico sono:

  • Stato confusionale
  • Paura di perdere il controllo
  • Paura di morire
  • Paura che possa succedere qualcosa di brutto nell’immediato

Disturbo d’ansia sociale

Nel disturbo d’ansia sociale l’individuo manifesta un’eccessiva preoccupazione per il giudizio altrui tanto da limitare le proprie azioni quando è in compagnia.

Circa il 7,1% degli adulti statunitensi soffre di ansia sociale e le donne hanno maggiori probabilità di sviluppare questo disturbo rispetto agli uomini. L’insorgenza del disturbo è rilevata maggiormente nella fase adolescenziale.

L’adolescenza infatti rappresenta il momento in cui i ragazzi si espongono alla vita sociale, ricercando un senso di maggiore autonomia dalle figure genitoriali. Gli amici rappresentano il punto di riferimento e l’accettazione da parte del gruppo di coetanei diventa un fattore di inclusione importantissimo per l’adolescente. Quando le critiche da parte degli altri si rivelano difficili da sopportare, il ragazzo può mettere in atto dei comportamenti di evitamento sociale, rinunciando nei casi più gravi anche ad uscire di casa.

 I sintomi fisici del disturbo d’ansia sociale sono:

  • Rossore
  • Sudorazione
  • Tremori
  • Linguaggio del corpo rigido
  • Scarso contatto visivo o troppo contatto visivo
  • Balbettio

I sintomi mentali del disturbo d’ansia sociale sono:

  • Timidezza 
  • Timore ad intervenire nelle conversazioni di gruppo
  • Difficoltà a partecipare alla vita sociale
  • Timore del giudizio altrui

Ansia da separazione

L’ansia da separazione si manifesta come un intenso stato di preoccupazione che il soggetto prova al momento della separazione da una figura di riferimento. Questo disturbo si presenta maggiormente nei bambini prima dei 12 anni che riconoscono nei propri familiari l’unico punto di sicurezza, in un mondo che ai loro occhi appare come nuovo e “spaventoso”.

Durante la pandemia di COVID-19, insegnanti e genitori hanno riportato un aumento dell’ansia da separazione nei bambini. Ciò è dovuto all’intensa quantità di tempo in cui siamo stati costretti a vivere in casa.  Le interazioni sociali, in questi anni sono state fortemente minacciate: i bambini venivano istruiti da casa e i momenti di svago si riducevano ad una breve videochiamata con l’amico. 

Naturalmente, non sono solo i bambini a soffrire di ansia da separazione. Circa il 77,5% delle persone ha sviluppato tale disturbo da adulto.

I sintomi fisici dell’ansia da separazione sono:

  • Difficoltà a dormire lontano dalla persona o dalle persone di riferimento
  • Attacchi di panico (vedi sopra le informazioni sui disturbi di panico)
  • Battito cardiaco accelerato
  • Difficoltà a respirare
  • Dolore al torace
  • Sudorazione
  • Mal di stomaco
  • Muscoli doloranti

I sintomi mentali dell’ansia da separazione sono:

  • Paura infondata che la persona amata o i propri cari siano danneggiati, uccisi o allontanati
  • Paura a distaccarsi fisicamente dalla figura di riferimento
  • Pianificare il tuo tempo per evitare di stare lontano dalla figura di riferimento
  • Depressione quando si è lontani dalla figura di riferimento
  • Ansia quando sei lontano dalla figura di riferimento

Fobie specifiche

Con il termine fobia si intende una irrazionale ed estrema paura rivolta ad un elemento specifico (situazione, animale, oggetto). Questo stato di intensa paura è così travolgente e persino debilitante che porta l’individuo che ne soffre a mettere in atto comportamenti di evitamento dalle situazioni nelle quali è probabile trovarsi faccia a faccia con lo stimolo

I sintomi fisici di una fobia sono:

  • Sensazione di vertigini o stordimento quando si pensa o si vede l’oggetto della fobia
  • Sudorazione
  • Nausea
  • Palpitazioni cardiache o aumento della frequenza cardiaca
  • Mancanza di respiro
  • Tremori

I sintomi mentali di una fobia sono:

  • Provare ansia perché si teme di vedere lo stimolo in luoghi probabili e improbabili
  • Evitare le aree in cui lo stimolo potrebbe essere presentarsi

Agorafobia

L’agorafobia è una condizione complessa che non riguarda soltanto, come comunemente si crede, la paura di vivere in degli spazi aperti. Le persone agorafobiche spesso manifestano ansia e non di rado attacchi di panico, quando si trovano in luoghi affollati, in situazioni da cui non è difficile fuggire o ricevere aiuto immediato.

Questo disturbo comporta un disagio clinicamente significativo. La persona che soffre di agorafobia tenta di non esporsi allo stimolo fobico e finisce con l’adottare strategie di evitamento o ricerca la continua rassicurazione di un familiare.

I sintomi mentali dell’agorafobia sono:

  • Difficoltà ad uscire di casa da soli
  • Sviluppare un attacco di panico in luoghi affollati
  • Claustrofobia
  • Irritazione 
  • Paura di perdersi 


Disturbo Ossessivo Compulsivo

Il disturbo ossessivo compulsivo (DOC) è caratterizzato da pensieri immagini o impulsi intrusivi e ricorrenti.

Le ossessioni causano profonda ansia e angoscia, il soggetto che ne soffre quindi cerca di neutralizzare, ignorare o sopprimere questi pensieri attraverso delle azioni mentali o comportanti (compulsioni) finalizzati a ridurre l’ansia.  

Le ossessioni e le compulsioni sono irragionevoli e si presentano in diversi momenti della giornata.

I sintomi mentali del disturbo ossessivo compulsivo sono:

  • La presenza di ossessioni o compulsioni o entrambe.
  • Le ossessioni e le compulsioni sono causa di grave perdita di tempo durante la giornata e minano il normale funzionamento sociale, relazionale e psicologico dell’individuo.
  • I sintomi ossessivo-compulsivi non sono attribuibili agli effetti fisiologici di una sostanza o di altra condizione medica.
  • Il disturbo non è meglio giustificato da sintomi di altri disturbi mentali.

    Sintomi di disturbo d’ansia

Molti disturbi d’ansia hanno sintomi comuni. Ciò che li differenzia sono le modalità di esordio, le cause e le manifestazioni.

Non sorprende che molte persone con disturbi d’ansia spesso non riescano a ottenere l’aiuto di cui hanno bisogno. Il 75% dei malati di ansia non riceve cure adeguate.

Ammettere a sé stessi e agli altri di avere un problema significa, ai loro occhi, offrire a qualcuno la possibilità di giudicare negativamente e questo rappresenta il più forte timore per i pazienti che soffrono di ansia generalizzata e di disturbo d’ansia sociale.

 

I sintomi comuni dei disturbi d’ansia sono:

  • Iperventilazione
  • Preoccupazione eccessiva tutto il giorno ogni giorno
  • Problemi di sonno
  • Difficoltà a rilassarsi
  • Formicolio mani e piedi
  • Sudorazione
  • Intorpidimento
  • Palpitazioni cardiache
  • Bocca secca
  • Sensazione di malessere o nausea
  • Muscoli tesi 
  • Vertigini
  • Rimugini
  • Difficoltà di concentrazione

Quali sono le cause dell’ansia?

La predisposizione genetica e le condizioni ambientali sfavorevoli sono i    fattori principali che causano il disturbo d’ansia.

I neurotrasmettitori sovra stimolati nel nostro cervello generano l’insorgenza del disturbo d’ansia. La corteccia prefrontale (responsabile dell’interpretazione delle minacce e delle risposte) lavora intensamente causando una iper attivazione celebrale. Ricerche scientifiche rilevano che i disturbi di salute mentale siano ereditari, il che significa che tra i nuclei familiari ci sia un rischio più elevato di insorgenza del sintomo.

L’altro fattore di rischio per lo sviluppo della patologia sono i fattori ambientali. L’esposizione eccessiva a situazioni di stress altera il normale funzionamento celebrale e ne causa lo sviluppo. 

Come viene trattata l’ansia?

Esistono tre metodi principali per trattare i disturbi d’ansia: psicoterapia, assunzione di farmaci e attività di rilassamento e riduzione dello stress.

Psicoterapie

Le terapie   più comuni ed efficaci per il trattamento dei disturbi d’ansia sono la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), terapia psicologica integrata (IPT) e la Acceptance and Commitment Therapy (ACT).

Nella CBT il terapeuta utilizzerà una serie di tecniche cognitive che identificano la causa e modificano le interpretazioni negative del paziente; agisce sui pensieri più immediati e automatici che condizionano la sfera emotiva. 

la cbt rapporto tra pensieri emozioni e comportamenti
ciclo intervento cbt pensieri, emozioni, comportamenti

IPT è una terapia a breve termine efficace nel ridurre la sintomatologia ansiosa, focalizzando gli interventi su eventi di vita che evocano al paziente emozioni negative, come nel caso del disturbo post traumatico.

ACT è una forma di psicoterapia che punta ad aiutare il paziente ad essere maggiormente consapevole dei propri pensieri, delle emozioni e  reazioni. Si avvale di strumenti che aiutano a gestire l’ansia nei momenti in cui questa si presenta in maniera pervasiva e irruenta.

MCT è un’altra tecnica molto efficace e di recente sviluppo. la Meta-Cognitive Therapy è focalizzata sul trattamento dei disturbi d’ansia e dell’umore. Lo scopo della terapia è quello di aiutare le persone a sviluppare nuovi modi di reagire ai pensieri negativi e ad alleviare la tendenza a rimuginare, modificando regole metacognitive controproducenti e acquisendo un maggiore controllo su pensieri ed emozioni. Il nostro centro ha il piacere di ospitare una delle poche terapeute Italiane formate in questa tecnica di psicoterapia.

Farmacologia

Il farmaco più comune per l’ansia sono gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina – noti anche come antidepressivi e SSRI.

Funzionano gestendo i livelli di serotonina (neurotrasmettitore che agisce a livelloumorale). Per le persone con depressione, l’assunzione di serotonina aiuta a ristabilire l’umore. Ai pazienti con disturbi d’ansia l’ormone consente loro di rilassare la mente iperattiva e fare spazio al pensiero razionale.

È utile assumere il farmaco in concomitanza di una terapia psicologica, per conoscere a fondo quale siano le cause che portano allo sviluppo della malattia. 

Ci sono più SSRI, il più comune è Citalopram, Escitalopram, Fluvoxamine, Parxamine, Fluoxetina e Sertralina.

Abbassamento dello stress

Tra le cause riconosciute come fattori scatenanti dell’ansia, lo stress assume un ruolo importante. Ecco allora alcuni consigli che potrebbero risultare utili ad alleviare i sintomi d’ansia

Immaginazione guidata

Ecco un esempio: “immaginati in un luogo rilassante e accogliente. Permetti alla tua mente di allontanarsi dalla realtà che ti circonda e che ti genera stress. Accompagna all’immagine mentale dei suoni che possano ricondurti in quel posto o fatti guidare dalle indicazioni vocali di un professionista che ti aiuterà a mantenere la giusta concentrazione”.

Meditazione


Consiste nel riuscire a focalizzare l’attenzione su se stessi percependo sensazioni, emozioni, pensieri e percezioni. Siediti comodamente e ripeti una parola o suono nella tua mente. Fai respiri lenti e profondi mentre ti concedi un lungo momento di rilassamento.


Fattori di rischio per il disturbo d’ansia

Oltre all’aspetto biologico e ai fattori ambientali, l’insorgenza del disturbo d’ansia potrebbe essere causato da altri elementi:

Trauma
Il trauma è un evento (o una sequenza di eventi) profondamente disturbante e angosciante, che provoca conseguenze più o meno gravi in chi lo subisce. L’esperienza del trauma è fortemente soggettiva: ciò che può risultare altamente dannoso per un individuo, potrà non esserlo per qualcun altro, la mente dunque elaborerà l’evento in maniera differente nelle due condizioni. Il soggetto nel quale il trauma ha avuto un impatto importante potrà sviluppare ansia, difficoltà di gestione emotiva pensieri distorti e sensi di colpa.

Droghe e alcol
Assumere droghe o alcool in generale, non solo peggiora la propria condizione di salute fisica ma può predire o essere causa di un attacco di panico. Iniziare ad assumere alcool e droghe apporta nella fase iniziale una sensazione di benessere transitoria che poco dopo potrebbe evolversi in una vera e propria dipendenza. L’astinenza dalla sostanza causa una distorsione della funzione chimica del cervello e il quadro ansioso peggiora.

Come gestire i sintomi del disturbo d’ansia

Lo scopo di questo articolo è stato quello di descrivere le principali caratteristiche dei disturbi d’ansia permettendo ai lettori di conoscerne più da vicino gli elementi. Saper riconoscere i sintomi del disturbo permette all’individuo di prendere consapevolezza di sé e di affrontare le proprie fragilità.

Rivolgiti ad uno specialista se trovi che la tua vita sia fortemente condizionata dal tuo stato di malessere interiore: soltanto così riuscirai a ritrovare il benessere.

Articolo a cura della dott.ssa Roberta Cognata psicologa presso il centro di Monza

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